Catanzaro - Si avvia verso la sentenza il processo sull'omicidio di Angelo Pino, l'ex agente di polizia penitenziaria ucciso a Lamezia Terme il 20 ottobre del 2019. Oggi si è tentuta l’udienza di discussione delle parti dinanzi alla Corte di Assise di Catanzaro (il collegio era presieduto dal presidente Alessandro Bravin). Due gli imputati: Giuseppe Guadagnuolo, accusato dell'omicidio e la sua ex moglie Iolanda Vescio accusata della ricettazione e la detenzione dell’arma utilizzata per l’omicidio.
Prima della discussione delle parti, Guadagnuolo ha rilasciato alla Corte dichiarazioni spontanee di scuse alla famiglia Pino. Successivamente ha preso la parola il pm Emanula Costa, la quale alla fine della lunga requisitoria di accusa ha chiesto l’ergastolo per Guadagnuolo e la condanna ad 1 anno e 6 mesi di reclusione per la Vescio.
Poi è stato il turno dell’avvocato Renzo Andricciola difensore della famiglia Pino costituita parte civile, il quale ha insistito per la pena massima ed il risarcimento del danno. Infine i difensori degli imputati gli avvocati Raffaele Mastroianni per la Vescio - il quale ha concluso per l’assoluzione della sua assistita - ed il legale Antonio Larussa per Guadagnuolo, il quale ha chiesto l’esclusione della premeditazione, delle aggravanti "per futili motivi" e "crudeltà" (e, dunque, la riammissione al rito alternativo) e l'assoluzione per il reato di stalking. La Corte ha aggiornato la prossima udienza al 24 maggio, dove saranno consentite le repliche, e poi la lettura della sentenza.
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