Lamezia Terme - Ridotta di nove mesi in appello la pena di 18 anni inflitta in primo grado a Giuseppe Guadagnuolo. Il 57enne accusato dell'omicidio di Angelo Pino, l'ex agente di polizia penitenziaria ucciso a Lamezia il 20 ottobre del 2019 in via Costabile vicino la Chiesa della Madonna della Grazie. La Corte di Assise, in accoglimento dei motivi di appello presentati dal legale di Guadagnuolo, l’avvocato Antonio Larussa, ha ridotto la pena da 18 anni a 17 e tre mesi. Il procuratore generale ha invocato, invece, la conferma della sentenza unitamente alle parti civile unite rappresentate dai legali Renzo Andricciola per gli eredi di Angelo Pino e Giuseppe De Blasi per la moglie. La Corte accogliendo il motivo di ricorso ha dichiarato estinto il reato di ricettazione per intervenuta prescrizione e rideterminato, quindi, la pena.
Omicidio Angelo Pino frutto di gelosia
Accecato dalla gelosia, l’uomo non avrebbe accettato la fine del suo matrimonio. Un omicidio scoperto in tempi record in sinergia fra tutti gli apparati investigativi. A poche ore dall'uccisione di Angelo Pino, gli investigatori sono venuti a capo del presunto autore, Giuseppe Guadagnolo, ex marito della donna con cui Pino si frequentava, individuato grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali e l'analisi delle immagini di videosorveglianza e il ritrovamento di tracce biologiche e impronte.
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