Lamezia Terme - La polizia di Stato ha eseguito un provvedimento restrittivo nei confronti del 63enne, Francesco Iannazzo, detto “U Cafarone”, ritenuto responsabile del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, in qualità di esponente della cosca Iannazzo-Cannizzaro-Daponte.
Il provvedimento a carico di Iannazzo, eseguito dalla Squadra mobile di Catanzaro e dal Commissariato di Lamezia Terme, dispone il ripristino per Iannazzo della custodia cautelare in carcere dopo che il Tribunale della libertà aveva accolto un ricorso presentato dai difensori dello stesso Iannazzo per la revoca della misura cautelare. Dopo che la Corte di Cassazione ha esaminato favorevolmente il ricorso presentato dal Pm della Dda Elio Romano, disponendo una nuova pronuncia da parte dei giudici del riesame, il Tribunale della libertà, contrariamente a quanto era stato deciso in precedenza da una diversa sezione del collegio, ha rigettato la richiesta di revoca della misura cautelare presentata dai difensori di Iannazzo. Da qui il provvedimento di ripristino della custodia cautelare in carcere nei confronti del presunto boss che é stato eseguito oggi.
Iannazzo, era stato colpito dall’ordinanza chiamata “Andromeda2”, insieme ad altre 13 persone che erano state tutte condannate nel processo con rito abbreviato scaturito dall'operazione Andromeda, scattata nel maggio 2015 condotta dalla Squadra Mobile di Catanzaro.
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