Roma - La Corte di Cassazione ha confermato, in termini di definitività, la sussistenza della cosca mafiosa Scerbo/Mannolo, così come ricostruita dalla DDA di Catanzaro nell’ambito dell’operazione denominata “Big Bang”. E’ stata, tra l’altro, confermata la condanna per Giuseppe Talarico, assolto in primo grado e poi condannato in appello ad otto anni di reclusione perché ritenuto responsabile del delitto associativo. Sono stati, infatti, in parte rigettati ed in parte dichiarati inammisibili tutti i ricorsi difensivi. Soltanto per l’imputato Mario Scerbo, nei cui confronti è stata confermata la sentenza di condanna per il delitto associativo e per alcune ipotesi di usura ed estorsione, è stata annullata la sentenza relativamente alle aggravanti della mafiosità. In particolare per un delitto di estorsione vi è stato un annullamento senza rinvio ed invece un annullamento con rinvio per un altro capo di imputazione. Relativamente, poi, al delitto associativo, di cui è stato confermato il giudizio di responsabilità, è stata, però pronunciata una sentenza di annullamento con rinvio relativamente alla ritenuta aggravante dell’associazione armata. "È evidente che - si legge in una nota dei legali - l’eventuale esclusione di tutte queste aggravanti comporterebbe una rivisitazione della pena abbastanza importante a favore del condannato". Scerbo Mario è stato difeso dagli avvocati Francesco Gambardella e Luigi Falcone.
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