Lamezia Terme – Disposta una perizia psichiatrica su Francesco Di Cello, l’uomo di 64 anni che ha confessato di aver ucciso il figlio trentenne Bruno nella mattinata del 2 maggio nella zona Marinella e che si trova detenuto nel carcere di Catanzaro.
Ieri si è, infatti, tenuta l’udienza per svolgere l’incidente probatorio e, dopo la richiesta della procura, il gip Francesco De Nino ha disposto la nomina dell’esperto di psichiatria Stefano Ferracuti, affinché valuti la capacità di intendere e di volere dell’uomo al momento del fatto, nonché quella di stare coscientemente in giudizio. I difensori Renzo Andricciola e Giuseppe Spinelli hanno nominato un proprio consulente di parte, Gregorio Cerminara specialista in materia. Il giudice ha fissato l’udienza del 22 luglio per sentire Ferracuti il quale per il 15 luglio avrà già dovuto depositare l’elaborato peritale.
Francesco Di Cello, già nelle prime ore il delitto e successivamente davanti al gip nel corso dell’interrogatorio di garanzia, ha ammesso tutte le sue responsabilità, ovvero di aver ucciso il figlio con un colpo di pistola esploso in viso, al termine di una giornata densa di tensione e liti all’interno della famiglia. Un gesto drammatico e da quanto accertato finora maturato in un contesto di disperazione e di forte tensione domestica, compromesso ormai da diversi anni per via – a quanto pare – di contrasti legati allo stile di vita del trentenne e soprattutto ripetute richieste di denaro da parte nei confronti dei familiari e che tempo fa hanno portato anche a carico della vittima a una condanna per estorsione verso i genitori.
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