Reggio Calabria - Il tribunale di Reggio Calabria (presidente Silvia Capone, a latere, Carla Costantino e Marco Cerfeda), a conclusione del processo a carico di 21 ex consiglieri regionali e di un ex collaboratore amministrativo dei gruppi consiliari, ha condannato l’ex presidente del Consiglio regionale, Luigi Fedele, a cinque anni di reclusione; l’ex consigliere regionale Giovanni Nucera, a quattro anni; l’ex consigliere regionale Pasquale Maria Tripodi, a tre anni e sei mesi; l’ex consigliere regionale ed attuale sindaco di Rocca di Neto, Alfonso Dattolo, a quattro anni e otto mesi; l’ex consigliere regionale Giovanni Emanuele Bilardi, a quattro anni e otto mesi, e Carmelo Trapani, ex collaboratore dei gruppi consigliari regionali, a tre anni e sei mesi.
Inoltre, il tribunale ha disposto per Fedele, Nucera, Dattolo, Bilardi e Trapani “l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’incapacità in perpetuo di contrattare con la pubblica amministrazione, salvo che per ottenere prestazioni di servizio”. Per Tripodi, il Collegio ha disposto l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.
Sono stati invece assolti, “perché il fatto non sussiste”, gli ex consiglieri regionali Giovanni Raso (difeso dall’avvocato Aldo Ferraro), Alfonsino Grillo (difeso dall'avvocato Domenico Ioppolo), Antonino De Gaetano, Ferdinando Aiello, Vincenzo Ciconte, Agazio Loiero (ex Presidente della Regione), Giuseppe Bova (ex presidente del Consiglio regionale), Sandro Principe (attuale sindaco di Rende), Nicola Adamo, Emilio De Masi, Pietro Amato, Demetrio Battaglia, Bruno Censore, Mario Franchino, Mario Maiolo, Carlo Guccione, Antonio Scalzo (difeso dagli avvocati Francesco Gambardella e Nico D’Ascola) e Francesco Sulla.
L'inchiesta da cui è nato il processo era relativa all'utilizzo di fondi per l'organizzazione delle iniziative politico-amministrative dei gruppi consiliari per fini non coerenti all'attività istituzionale. Gli imputati rispondevano di peculato e falso.
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