Uilca, avanza anche in Calabria la desertificazione bancaria

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Catanzaro - Aumenta l'insoddisfazione in Calabria per la chiusura degli sportelli bancari nei piccoli comuni: scontenti dieci utenti su dieci intervistati: erano nove su dieci nel 2023. A darne conto è un sondaggio dell'Uilca Uil che ha raccolto 2.400 interviste a livello nazionale, 800 delle quali tra Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia. In Italia, negli ultimi cinque anni - documenta il sindacato - ogni mese sono stati chiusi 76 sportelli bancari. Dal 2019 al 2024, infatti, si contano 4.557 filiali in meno. Nel 2024 le filiali bancarie sono scese perfino sotto la soglia delle ventimila unità (19.755). In Calabria, dal 2018 al 2023, gli sportelli bancari sono diminuiti del 22,5% (-91) e i comuni serviti da banche sono scesi del 26,7% (-40); anche i dipendenti del settore hanno subito un calo del 15,8% (-483 unità).

"Il risiko bancario, tra le sue molteplici implicazioni - è detto in una nota della Uilca Uil - comporta anche la ridefinizione della presenza delle banche nei territori, con chiusure di filiali che limitano la possibilità di accesso per i clienti ai servizi finanziari e assicurativi e impattano sull'aspetto occupazionale del settore. Il rapporto umano si conferma determinante per accedere ai servizi bancari: per nove su dieci il bancomat non può sostituire il contatto umano. L'assenza di una banca impatta negativamente sull'inclinazione a investire e influisce nella scelta di vivere o meno in un territorio. Otto su dieci i calabresi che hanno percepito la mancanza/riduzione dello sportello bancario". "La desertificazione bancaria - ha affermato il segretario generale Uilca Fulvio Furlan - è un fenomeno in corso da tempo, ma le sue tante conseguenze sociali ed economiche erano sconosciute o del tutto sottovalutate. I dati del nostro secondo Rapporto ne confermano la gravità: è un problema reale, sentito dalle persone. La chiusura delle filiali ha impatti sociali, riduce la propensione agli investimenti e influenza la scelta di vivere o meno in un territorio, con un aggravio dello spopolamento dei piccoli centri".

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