L’edizione 2019 della sagra della patata il 12 e 13 agosto a Martirano Lombardo

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Martirano Lombardo – Un convegno aprirà il 12 agosto l’edizione 2019 della Sagra della patata in piazza Giuli in località pietre bianche a Martirano lombardo. Al convegno del 12 agosto seguirà il giorno dopo il 13 agosto, sempre in piazza Giuli, la sagra della patata con giochi popolari e distribuzione di prodotti a base di patate.

“La Sagra della Patata nasce nel 1980 ad opera di un gruppo di persone del luogo che - spiegano gli organizzatori - avevano intuito l'importanza e la necessità di valorizzare questo ortaggio da sempre centrale nella cultura di questi territori. A dire il vero, già dalla fine degli anni '70 qualcosa cominciava a muoversi in questa direzione nella piccola comunità di Pietrebianche. E così furono istituiti i primi festeggiamenti, divenuti anno dopo anno parte integrante della tradizione locale. Fin dall'inizio si sono sempre svolti al centro del paese dove ci si riuniva e dove si mettevano a bollire in un grosso pentolone, 'a quadara', le patate che successivamente venivano distribuite a tutta la popolazione. Con il passare del tempo le patate non furono più solo bollite, ma si iniziò anche a friggerle, e nello stesso tempo si scelse di allietare la serata con gruppi musicali folkloristici e con le cosiddette "Pacchiane". Queste, giunte all'ingresso del paese, venivano accompagnate, ballando, per tutte le vie. Nel corso degli anni si manifestò l'esigenza di creare un palco dove poi i gruppi si sarebbero esibiti, e tutti i cittadini si prodigarono per realizzarlo. Alcuni andarono a cercare nei boschi il puntellame per crearne la struttura, altri realizzarono le tavole. Una volta trovato tutto il materiale necessario, sotto la guida di vari mastri locali, si procedette alla costruzione”. 

“Nel tempo, dunque - aggiungono - la sagra è cambiata, l'offerta culinaria si è molto arricchita, e dalle sole patate bollite dei primi tempi si è passati a quelle fritte, a quelle fritte con peperoni, alle grispelle, alle grispelle con la sarda, all'insalata di patate, e dalle sole pacchiane si è passati ai gruppi musicali, anche importanti, che hanno accompagnato e rallegrato le serate. Si è pensato anche ai più piccoli, allargando al pomeriggio l'inizio della festa. E così, mentre si ultimano i preparativi per le pietanze e l'intrattenimento della sera, i bambini sono alle prese con i giochi popolari e si divertono al "tiro della pignata", alla "caccia al tesoro", al "tiro alla fune", al torneo di calcetto. La "Sagra della Patata" è cambiata edizione dopo edizione, ha saputo accogliere novità senza stravolgere la tradizione, mantenendo forte quello spirito di collaborazione e di comunità che da sempre caratterizza quelle giornate. Il risultato è lo stesso da sempre, un misto di allegria e familiarità che fa sentire a casa i tanti visitatori che ogni anno vengono a riempire il piccolo borgo rimanendone incantati”.

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La frazione di Pietrebianche 

“La frazione di Pietrebianche (comune di Martirano Lombardo) - illustrano ancora - è un piccolo borgo sito ai piedi del Monte Mancuso. Le origini di questo insediamento non sono del tutto chiare. Secondo alcune testimonianze, il borgo intorno al 1800 veniva utilizzato dagli antichi abitanti di Conflenti per la transumanza e per le altre attività legate alla pastorizia, il che lascia pensare che Pietrebianche all'epoca facesse parte del territorio conflentese. Alla fine del 1800 questo piccolo borgo montano veniva denominato "San Giovanni", molto probabilmente per la presenza di una piccola cappella cattolica votata allo stesso santo. Successivamente il nome sarebbe stato cambiato in "Serre", mutuando tale denominazione dal posto in cui gli abitanti dell'epoca coltivavano le piantagioni utili per le riserve invernali e per il bestiame. Alcuni documenti risalenti al 1878 identificano questa zona col nome di "Pietra Bianca", con ogni probabilità per la presenza di un grande monolite di colore bianco, sito sotto i piedi del monte Mancuso, all'epoca utilizzato come punto di riferimento e di crocevia per il passaggio degli abitanti appartenenti ai paesi confinanti di Nocera Terinese, Gizzeria e Falerna. Inseguito il nome del borgo ha subito ulteriori modifiche fino a giungere all'attuale denominazione. Il suo posizionamento geografico, montano e strategico, ha rappresentato da sempre un notevole punto di forza per i suoi abitanti, agevolando notevolmente gli spostamenti della popolazione verso le zone collinari limitrofi, dove era possibile commerciare e barattare generi alimentari fondamentali per affrontare gli inverni spesso molto rigidi e nevosi”.

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