Prima edizione del Presepe Vivente di Zangarona che racconta il Natale e le radici arbëreshe: si replica il 6 gennaio

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Lamezia Terme - La comunità di Zangarona è soddisfatta per la riuscita della prima edizione del Presepe Vivente. I promotori ringraziano “tutti coloro che hanno vissuto con noi la magia tra vicoli, antichi mestieri, profumi della tradizione e l’emozione di un borgo che ha saputo raccontare il Natale con semplicità e cuore”. Per chi si è perso la prima giornata, l’appuntamento è per martedì 6 gennaio a partire dalle 17 “per rivivere insieme questo incanto e salutare l’Epifania con un nuovo emozionante percorso, gustare i piatti tipici e lasciarvi incantare dal meraviglioso panorama della nostra piana”. La manifestazione, organizzata dal Comitato Zanganuova, è una rievocazione con un valore aggiunto: onorare le antiche origini. Il Presepe Vivente, infatti, integra elementi che richiamano l'identità italo-albanese (arbëreshe) di Zangarona. Durante il percorso, i visitatori potranno apprezzare non solo la fedele ricostruzione della Betlemme storica, ma anche scene e suggestioni con riferimenti alle origini albanesi, un modo per custodire e celebrare la ricca eredità culturale del borgo".

Il Comitato Zanganuova, composto da volontari di ogni età, evidenziano: "ha lavorato sodo per ricostruire fedelmente l'antica Betlemme, curando ogni dettaglio, dai costumi d'epoca agli antichi mestieri Il percorso del Presepe non sarà solo un viaggio visivo e spirituale. I visitatori avranno l'opportunità di degustare gli antichi sapori dei prodotti tipici locali, un tocco di autenticità che arricchirà l'esperienza sensoriale. Sarà un'occasione unica non solo per ammirare la Sacra Famiglia, i pastori e i Re Magi, ma anche per riscoprire le tradizioni e l'autentico spirito del Natale". L'evento è pensato per coinvolgere visitatori di tutte le età e rappresenta un importante momento di aggregazione e valorizzazione del territorio. Zangarona è nuovamente pronta ad accogliere i visitatori “con la sua anima antica e il calore della sua gente”.

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