Lamezia Terme - All'indomani dell'esito elettorale calabrese che ha visto la riconferma di Roberto Occhiuto alla presidenza della Regione e la sconfitta del candidato del campo largo, Pasquale Tridico, Lamezia si conferma città di centrodestra nella quale il Pd scende addirittura sotto la soglia del 10 per cento a certificare un dato "clamoroso" nell'accezione negativa del termine, con voti praticamente dimezzati rispetto a soli tre mesi fa quando la città si è recata alle urne per il rinnovo del Consiglio comunale.
Unico consigliere eletto Emanuele Ionà per la lista Occhiuto con 6.833 voti totali ottenuti, e 3.741 nella sola Lamezia. Fin qui quello che è il dato più saliente. Nell'analisi del voto non si può fare a meno di evidenziare, rimanendo nel centrodestra, la "sconfitta" personale del deputato Domenico Furgiuele che nonostante un risultato "straordinario" della Lega, ha visto il suo candidato e consigliere regionale uscente, Pietro Raso, sconfitto e non riconfermato per l'exploit di Gianpaolo Bevilacqua (5.098 totali dei quali 3.372 in città) contro i 5.064 totali dell'ex sindaco di Gizzeria. Una sconfitta politica, si intende, per il parlamentare lametino che ha dovuto prendere atto anche dell'elezione del presidente del Consiglio regionale uscente, Filippo Mancuso. A proposito di quest'ultimo, Bevilacqua, secondo i rumors, non fa mistero di una concreta possibilità di essere "ripescato" nel caso in cui Mancuso dovesse essere nominato assessore. Occorre tuttavia capire quanto gola fa il ruolo di massima autorità istituzione di Palazzo Campanella (se dovesse essere riproposto), in alternativa ad una delega di assessore a Germaneto. Vedremo. Per il resto, prestazione deludente della consigliera uscente Amalia Bruni del Pd con sole 1.570 preferenze in città e 4.053 in tutta la circoscrizione.
Un risultato, anche questo, che fa parte di quell'allontanamento dell'elettorato di sinistra dalla politica come si evince dal dato complessivo e dal fenomeno conclamato (se non ormai strutturale) dell'astensionismo. Tendenza decisamente capovolta rispetto agli anni passati dove un'affluenza bassa significava sicuro successo del centrosinistra. Oggi, invece, accade l'esatto contrario. Il simpatizzante di sinistra o di centrosinistra che dir si voglia, non va più a votare. Anche a Lamezia accade ciò, e anche a Lamezia il gruppo dirigente, come quello calabrese e nazionale, dovrà fare i conti con la mancanza di "appeal"; con il non saper più trasmettere un messaggio di speranza e di cambiamento, fuorché sui temi nazionali o internazionali che, evidentemente, non "tirano". Quello che serve al centrosinistra lametino è trovare un leader carismatico che al momento non si vede all'orizzonte. Oltre naturalmente a proposte concrete e tangibili, contrastare "politicamente" il governo cittadino sui fatti, fare un'opposizione che richiami l'interesse dei cittadini. Certo, dopo le Comunali e la "batosta" delle Regionali sarà difficile ritrovare fiducia. Crediamo che per metabolizzare quest'altra sconfitta ci vorrà molto ma molto tempo. Per il resto, davvero poco consistente il bottino degli altri candidati lametini di tutti gli schieramenti alle Regionali.
A.C.
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