L’allarme del geologo Luigi Dattola: “Vigilare e proteggere A Petra Virdi, geosito reggino è in pericolo”

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Reggio Calabria – Il geologo Luigi Dattola lancia l’allarme: “in pericolo il geosito A Petra Virdi”. In un testo Dattola spiega: “la geodiversità è la varietà naturale di elementi geologici, geomorfologici, idrologici e pedologici che costituiscono e modellano la Terra, dando vita ai paesaggi che osserviamo. Un esempio significativo di tale ricchezza è l'ambiente denominato “A Petra Virdi”, un insieme di geodiversità che include minerali, rocce, faglie, fratture e morfologie di notevole interesse di cui si è parlato anche in un articolo apparso sul sito de “l'Altro Aspromonte” nel gennaio scorso. Il luogo ameno è ubicato nella parte alta della fiumara Valanidi, in località Lamia, nel comune di Montebello Jonico. Il territorio ha lì caratteristiche speciali: rarità, valore scientifico, didattico, turistico e un rilevante interesse storico-minerario legato allo sfruttamento risalente alla metà del 1700, durante il regno di Carlo III di Borbone e di Amalia di Sassonia, testimoniato ancora oggi da cunicoli di sfruttamento e dai ruderi di una ferriera ad Arangea. Il patrimonio geologico, o “geoheritage”, di questo sito merita salvaguardia e protezione per le generazioni future e ha tutte le qualità per poter essere definito geosito”.

È proprio di qualche giorno fa - rende noto il geologo - la notizia che “A Petra Virdi” è stato inserito nell’Inventario Nazionale dei Geositi gestito da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). La denominazione di “geosito di interesse regionale” riconosce al luogo uno specifico valore geologico naturalistico e, in questo caso, anche storico e può essere considerato come uno strumento da utilizzare in fase di pianificazione territoriale e per la tutela del paesaggio e dell’ambiente naturale e costruito.

Nonostante la buona notizia, “A Petra Virdi” è già a rischio a causa di prelievi indiscriminati di campioni di roccia e minerali, come dimostra la comparsa su siti di aste online di campioni minerali provenienti dall'area. Il valore del sito non può essere ridotto alla vendita di questi reperti, un danno irreversibile per la comunità che include perdite economiche per le guide escursionistiche, l'impossibilità per i ricercatori di studiare un ambiente di neoformazione di minerali in condizioni naturali e la privazione per tutti della possibilità di ammirare il suo insolito panorama. Fatte salve le prerogative in materia di protezione ambientale in capo alle Pubbliche Amministrazioni, è dovere di ciascuno di noi - conclude con un appello rivolto ai calabresi - vigilare e proteggere “A Petra Virdi”, preservando il luogo nel migliore stato possibile, affinché possa conservare in futuro la denominazione di geosito e mantenere intatta la sua duplice identità di tesoro naturale e storico”.

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