Il portiere del Sambiase Alessio Giuliani, dallo scudetto con la sua Roma ai record e la promozione in D

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Lamezia Terme - Il suo arrivo in giallorosso, la scorsa estate, era stato accompagnato da più di una perplessità per via dell’anno di nascita. Molto raramente, infatti, una squadra allestita per vincere il campionato di Eccellenza decide di puntare su un estremo difensore da un lato non più under, dall’altro ancora giovane per poter essere definito portiere di esperienza.  E invece, va dato merito all’area tecnica del Sambiase di averci visto lungo nell’ingaggiare il classe 2001 Alessio Giuliani.  Suol dirsi che una grande squadra non può non avere un forte numero uno, e Giuliani non si è certo dimostrato da meno rispetto al resto dei compagni. Il suo nome è destinato a rimanere a lungo nella storia del massimo campionato regionale calabrese per essere diventato, proprio al termine della gara che ha regalato la matematica promozione in D al suo club, il portiere detentore dell’imbattibilità  più lunga. Non subisce gol, a titolo personale, da ben 910’, ed ha così superato il precedente record di 901’ stabilito nella stagione 2017-18 dall’allora pipelet del Locri Galluzzo. 

Romano doc, Alessio è cresciuto in un settore giovanile importante qual è quello della Roma, arrivando a vincere lo scudetto.  “Ho cominciato all’età di otto anni con il Pian Due Torri, – racconta - squadra del mio quartiere. L’anno successivo sono stato subito chiamato dalla Roma, facendo tutta la trafila dai Pulcini all’Under 17.  Ho disputato ben tre finali scudetto: due, con Under 15 e Under 16, perse, la terza, con l’Under 17, l’abbiamo vinta, in aggiunta  ad una Supercoppa Italiana. Tra gli allenatori che ho avuto alla Roma, quello che poi ha fatto più carriera è stato l’ex difensore del Napoli Francesco  Baldini, avendo poi allenato, tra le altre, Trapani, Vicenza, Catania, ed è attualmente al Trento”. Quindi il salto tra i grandi, al Città di Anagni in D, nell’annata 2019-20, dove condividerà lo spogliatoio con quel Pasquale Trentinella  ritrovato quest’anno  al Sambiase.  “Siamo retrocessi perché arrivò il Covid e quindi le posizioni di classifica furono bloccate. Peccato perché stavamo facendo un girone di ritorno importante, eravamo quartultimi ad un solo punto dalla zona salvezza diretta,  dopo aver chiuso l’andata ultimi con soli 6 punti”. A seguire altri tre tornei di serie D giocati sempre da titolare. “L’anno successivo fu decisamente più fortunato. Giocai a Picerno, in una società importante che, non a caso, ora si ritrova a disputare i play-off per la promozione in B. Club modello e dotato di un’organizzazione importante. Una cosa simile l’ho trovata solo qui al Sambiase. Poi l’annata ad Altamura dove raggiungemmo l’obiettivo prefissato, cioè la salvezza, con qualche giornata di anticipo”.

La scorsa stagione ha iniziato a seminare quanto raccolto nell’attuale. “Alla Vis Artena è stato il mio ultimo anno da under, quindi era fondamentale far bene. Non certo come nell’attuale, ma anche li abbiamo fatto molto bene a livello difensivo.  Ho infatti subito diciotto gol in ventotto presenze, con ben quindici clean sheet.  Tant’è che abbiamo chiuso vantando la miglior difesa del girone a pari merito con quella del Sorrento, che vinse il campionato”. Dal giallorosso della Roma a quello del Sambiase, con lo stesso brillante epilogo. “Lo scudetto Under 17 è stata una grossa soddisfazione, ma quella di quest’anno è stata la mia prima promozione a livello di prima squadra. A Picerno, infatti, arrivammo secondi, ad un solo punto dal Taranto,  vincendo poi i play-off grazie ai quali il club lucano  venne poi ammesso in C”.

Nonostante le positive stagioni alle spalle, la scorsa estate Giuliani non e’ stato granchè ricercato sul mercato. “Una delle pochissime richieste che mi sono pervenute – ci dice in tutta sincerità -  è stata quella del Sambiase. Per il resto mi ha convinto a venire qui la bontà del progetto illustratomi dalla società, ossia  puntare a vincere il campionato.  Quando diventi over, soprattutto per noi portieri diventa difficile strappare un contratto in serie D, dato che la maggior parte delle squadre gioca con l’under tra i pali per potersi permettere un over in più tra centrocampo e attacco”. Un Sambiase che, con il trascorrere delle giornate, ha progressivamente blindato la propria porta. Sette delle otto reti complessivamente  subite, infatti, sono state incassate  nel girone di andata. “I numeri non mentono mai. Abbiamo fatto una stagione molto importante a livello difensivo. Lavoro partito dal ritiro. Non è stato facile dato che nessuno ci ha regalato niente. Poi avere davanti a te difensori del calibro di Strumbo e Colombatti, è un lusso per l’Eccellenza. Ma hanno fatto bene, dando sempre il 100%, anche i fratelli Frasson ed i terzini Perri, Schirripa, Morelli. Se abbiamo preso pochissimi gol, il merito è comunque pure dei centrocampisti e degli attaccanti, grazie al loro lavoro sporco ”.

Davvero impressionanti  la forza e la compattezza difensiva mostrati dalla compagine di mister Morelli. “Senza contare – prosegue Giuliani – che tre dei sette gol subiti nel girone di andata  li abbiamo presi in una sola gara, a Praia, nella classica giornata no che ci sta in una stagione. Quel giorno, a fine gara, ci siamo guardati negli occhi dicendoci che in quel modo non andava bene. Un’altra rete l’abbiamo presa su calcio piazzato. Al giro di boa  abbiamo quindi capito che dovevamo limare i dettagli. Al resto ha contribuito l’aver tenuto al massimo il livello di concentrazione e aver sfruttato le potenzialità di una rosa molto forte, superiore rispetto alla media di una squadra di Eccellenza”.

Il classe 2001 ha le idee chiare su quale sia stato il momento decisivo della stagione. “Le tre  partite consecutive, nel girone di ritorno,  contro Rende, Brancaleone e PraiaTortora. Gare tutt’altro che facili, dalle quali abbiamo portato a casa sette preziosi punti. Personalmente, li ho avuto la sensazione che potevamo farcela. Il derby con la Vigor poi ha ulteriormente confermato tali sensazioni”. Un successo finale reso possibile, sempre a detta dell’ex Picerno ed Altamura, dalla grande comunità d’intenti tra le varie anime di questo Sambiase.  “La squadra che si è adattata meglio alla categoria, mettendosi a completa disposizione del mister e del suo staff. La società non ci ha fatto mancare  mai niente sin dal primo giorno di ritiro. Lavora sul dettaglio, e proprio questo ritengo alla lunga abbia fatto la differenza ai fini della vittoria finale. La piazza, poi, ci ha accolto alla grande essendo molto calda”.

Bassa la frequenza con la quale, in questa stagione, le avversarie del Sambiase sono arrivate a minacciare la porta giallorossa, in quei frangenti ci ha pensato  il ventitreenne estremo difensore romano ad abbassare la saracinesca. “La parata più importante ritengo sia stata quella fatta al “D’Ippolito” contro la Vigor (nella ripresa su tiro al volo di De Fazio ndr). Ci ha infatti permesso di mantenere, nonostante l’intero secondo tempo  giocato in inferiorità numerica, i 6 punti di vantaggio sui biancoverdi. Qualora avessimo perso, invece, si sarebbe riaperto il campionato.  La più bella forse quella sfoderata a Cittanova su un colpo di testa ravvicinato. Anche quella fatta a Brancaleone, al 90’, non è stata tanto da meno. Il mio punto di forza? Credo la reattività ed il saper stare tra i pali. Nella lettura delle uscite alte devo invece migliorare”. Ancora presto, naturalmente, per parlare del suo futuro, ma Giuliani non nasconde che “qui mi sono trovato benissimo. Ho trovato una società modello e mi piacerebbe rimanere”. Non è difficile immaginare per quale grande club batta il suo cuore, nonchè il ruolo del suo idolo calcistico. “Essendo romano e avendo passato dieci anni nel club giallorosso, non posso che tifare Roma. Il mio idolo è sempre stato l’ex portiere del Real Madrid e della Nazionale spagnola Iker Casillas”.

Ferdinando Gaetano

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