Calcio: Vigor, il ds Maglia traccia il bilancio sulla stagione appena conclusa

vigor-maglia-fabrizio.jpg

E’ tempo di bilanci di fine stagione in casa Vigor Lamezia. Nella speranza che la questione societaria, dopo le fresche dimissioni dell’intera dirigenza, possa schiarirsi nel minor tempo possibile, a presentarsi in sala stampa per l’ultimo incontro stagionale con gli organi d’informazione è stato il duo a capo dell’area tecnica biancoverde. Iniziamo col proporvi le dichiarazioni consuntive del ds Fabrizio Maglia.

“Parto dal presupposto che solo chi non opera è portato a non sbagliare. Pertanto in qualcosa si è sicuramente sbagliato, e l’avrà fatto  pure il sottoscritto. La dura legge dei numeri dice che abbiamo chiuso con la migliore difesa della Lega Pro, per un verso, e il quarto peggior attacco, per l’altro. Ma va fatto un discorso a più ampio raggio. Ci sono stati dei giocatori arrivati a inizio stagione che hanno deluso, e altri ingaggiati a gennaio e non ancora in condizione. A livello di prestazioni e di gioco, ritengo che la Vigor Lamezia sia stata messa sotto davvero da poche squadre. Purtroppo è il campionato in se ch’è partito sotto una cattiva stella. E mi riferisco già alla forte contestazione subita a fine luglio, in Sila,  nell’amichevole con il Benevento. La squadra è infatti composta da ragazzi, non da robot, e soprattutto i più giovani hanno subito risentito, pure a livello inconscio, di questo clima ostile. Ma non solo gli under, penso ad esempio ad un calciatore che risponde al nome di Carmine Cerchia il quale, dopo aver chiuso un campionato strepitoso anche a livello personale, venendo osannato da tutti, si è ritrovato ad iniziare la nuova stagione in un clima decisamente cambiato ed in un D’Ippolito non più caloroso e trascinante, bensì vuoto e freddo. Ovviamente non è stato solo per questo che i risultati non sono arrivati come l’anno precedente, nonostante fossero stati riconfermati ben quattordici elementi”. Nonostante tutto, il diesse vigorino non ha mai preso in considerazione l’eventualità concreta di una retrocessione. “Non ho mai temuto tale possibilità. Anche se voglio rimarcare come il sottoscritto non abbia mai fatto mancare la propria fiducia e vicinanza a questo tecnico e gruppo di calciatori, dato ch’ero, e resto, convinto del loro valore.  E non è stata cosa da poco poiché qualsiasi altra società dopo una striscia di risultati come le nostre, e penso ai sei punti nelle prime nove gare o, nel girone di ritorno, ai cinque raccolti in sette giornate consecutive, avrebbe optato per il cambio dell’allenatore. Che poi il gruppo non si sia espresso per come ci si aspettava, può essere dipeso da tanti fattori. Sicuramente non mi sarei immaginato di dovermi salvare all’ultima giornata. Probabilmente questa squadra ha un po’ difettato quanto a motivazioni molli, visto che ogni volta ch’è stata chiamata a vincere obbligatoriamente, l’ha fatto. Penso alla trasferta di Campobasso, di Melfi, di Reggio Calabria o al match interno col Pontedera”.

Maglia prosegue nella sua analisi. “Non bastano soltanto i numeri a spiegare un campionato. Fosse stato solo un problema di attaccanti, avrei preso, tanto per dirne uno, Arrighini del Pontedera ed avrei vinto il campionato. Posso dirvi che Petrilli, per quanto a vostro giudizio sia stato un acquisto sbagliato, a livello di curriculum era ed è un elemento di tutto rispetto, avendo fatto tanta B e C1. Senza tralasciare ch’è un calciatore ancora giovane e non certo a fine carriera. Poi i calciatori si possono sbagliare e qualcuno l’avrò sicuramente sbagliato. Ma è riduttivo dire che non ha funzionato soltanto l’attacco. Quando funziona la fase difensiva è anche perché i primi a difendere sono proprio gli attaccanti. Poi spesso capita che un giocatore non si ambienti per una serie di motivazioni che ovviamente non sto qui ad elencare, anche perché stiamo sempre parlando di uomini, e  non di robot”. Il direttore sportivo lametino non ci sta a sminuire quelli che sono stati i risultati conseguiti sotto la sua gestione tecnica. “Questo è il quarto anno che sono qui, ed è tanto trattandosi peraltro della squadra della mia città. Con molti di voi non ho un grande feeling ma non ce l’ho in generale con la stampa perché a me non interessa andare alla ricerca d’interviste ed articoli sui giornali o siti. Io voglio essere apprezzato per quello ch’è il mio lavoro, ed a Lamezia, checché se ne dica, i numeri sono li a parlare. Non l’ho mai fatto ma è anche giusto per una volta rimarcarli. Bisogna essere intellettualmente onesti, e la Vigor Lamezia ritengo quattro anni fa sia riuscita ad ottenere il suo miglior risultato sportivo, probabilmente ancora meglio dell’anno di Mercuri culminato con la vittoria dei play-off di D visto che in quell’anno erano ristretti soltanto al girone di propria competenza, mentre noi abbiamo disputato la fase nazionale. (tuttavia non vinta, facciamo comunque notare, essendo stati eliminati nel gironcino con Renate e Carpi, contro cui si riuscì a raccogliere appena un punto su sei ndr).  L’anno seguente ho voluto fortemente Massimo Costantino alla guida di questa squadra, per cui se oggi è appetito da molte piazze, credo qualche merito ce l’abbia pure il sottoscritto. Nel primo anno di Seconda Divisione sapete tutti quanti giovani abbiamo fatto esordire in prima squadra anche per cercare di pareggiare un bilancio ch’era rimasto traumatizzato dalla precedente stagione. L’anno scorso abbiamo totalizzato 80 punti ( e sarebbero stati ancora di più se all’ultima giornata, in casa dell’Ebolitana, non avessimo schierato le riserve) lottando fino alla fine con le corazzate Perugia e Catanzaro nonostante avessimo speso un terzo di loro. Nell’attuale stagione è vero che gli obiettivi erano un po’ diversi, però alla fine siamo comunque riusciti a mantenere la categoria a discapito di società come il Foligno ch’era già reduce dalla retrocessione in C2 dalla C1, e che vantava in organico giocatori di gran lunga superiori ai nostri, non solo a livello economico ma anche di curriculum. Quindi ritengo il bicchiere vada visto mezzo pieno e non mezzo vuoto. Sempre in questa stagione, abbiamo inoltre fatto esordire in serie A un nostro ragazzo, ho instaurato, e non succedeva mi pare da una quarantina d’anni,  rapporti con club importanti. Al di la se il sottoscritto rimanga o meno, ha comunque aperto a questa società rapporti importantissimi con società quali Genoa, Palermo, Bari, Siena. Mentre fino a qualche anno fa a Lamezia tutti, ed anche voi giornalisti, dicevate che arrivavano solo gli scarti della Reggina. Sono comunque un po’ dispiaciuto per questo disimpegno della società”.

Al pari di Costantino, lo ricordiamo, anche Fabrizio Maglia è contrattualmente legato alla società di via Marconi pure per la prossima stagione. “Non vi nascondo che qualche richiesta mi è pervenuta, il che può farmi solo piacere perché vuol dire che c’è qualcuno che apprezza il mio modo di lavorare. Al contempo, è però normale come la mia priorità resti coronare con la Vigor il progetto di entrare a far parte della serie C unica. Da vigorino e lametino, sarebbe una soddisfazione doppia. Ma voglio naturalmente prima capire se ci sono le basi per portarlo avanti. Domenica è stato giusto festeggiare la permanenza in una categoria importante, anche perché, riallacciandomi a quanto detto domenica dal presidente Mascaro, attualmente  ci sono piazze molto più importanti della nostra che annaspano tra i dilettanti. Da cittadino di questa città sarei dispiaciuto se questa dirigenza dovesse gettare la spugna, anche perché mi riesce difficile andare ad individuare quel o quegl’imprenditori locali disposti, in questo momento di recessione economica, a far calcio, subentrando all’attuale società. Perciò mi auguro che la dirigenza possa ritornare sui suoi passi. D’altra parte bisogna rimettersi a lavoro prima possibile per programmare un campionato davvero difficile quale sarà il prossimo, in Seconda Divisione”. Tornando all’aspetto tecnico, facciamo personalmente notare a Maglia come quella di questa stagione sia comunque stata una Vigor per molti versi simile a quella del precedente torneo. E ci riferiamo all’ottima fase difensiva, tradizionalmente uno dei punti di forza delle squadre allenate da Massimo Costantino, che ha fatto correre mediamente pochissimi  pericoli, in ogni partita, a Forte. Il che ha ovviamente fatto risaltare la mancanza di un elemento come Mancosu che con le sue spiccate qualità tecniche oltre ad aver segnato una ventina di gol e procurato una decina di penalty, aveva pure fatto segnare i compagni, aprendo loro, con le sue accelerazioni e dribbling devastanti, preziosi spazi tra le maglie difensive avversarie. A conferma di ciò, quest’anno il buon Matteo si è ripetuto in categoria superiore, trascinando il Trapani in B. Come a dire che nell’economia della Vigor Costantiniana, un Mancosu di turno era in grado di far fare il salto di qualità. Con ciò, sia chiaro, non vogliamo certo dire che gli 80 punti della scorsa stagione siano dipesi soltanto dalle gesta dell’attaccante sardo, ce ne guardiamo bene, ma è fuor di dubbio abbia rappresentato, per caratteristiche di gioco, il tipico calciatore che va a nozze con il credo di gioco costantiniano.  “Io ricordo un solo giocatore in grado, da solo, di poter cambiare le sorti di una partita, e risponde al nome di Maradona. E’ ovvio, poi, - prosegue il direttore sportivo biancoverde - che Mancosu per noi sia stato un calciatore importantissimo,  s’è vero che quest’anno si è confermato in C1 a Trapani, vincendo campionato e classifica cannonieri del girone A di Prima Divisione. Ma è anche vero che quando l’abbiamo portato a Lamezia, era reduce da una stagione nella quale, col Latina, aveva segnato solo 5 gol, tra l’altro senza neanche giocare titolare  (ma non certo per sue colpe, aggiungiamo noi, dato che l’allora tecnico pontino vedeva meglio altri calciatori. E poi, in ogni caso, non dimentichiamoci che nella precedente stagione, all’esordio in C2, con la maglia della Villacidrese si era fatto comunque notare con 7 centri in una ventina di presenze, dopo che l’anno prima, sempre col club sardo, aveva vinto il campionato di serie D contribuendovi con le sue 18 realizzazioni ndr).  Quindi per quanto sia forte e per quanto sia tanta la stima che ho nei suoi riguardi, tant’è che ci siamo sentiti lunedì sera, non ritengo un solo elemento possa dominare sugli altri in queste categorie. Piuttosto, la scorsa stagione ci saranno stati tanti concomitanti fattori positivi che han fatto si che si sia arrivati a chiudere a 80 punti”.

In chiusura dell’incontro con la stampa, Maglia tiene a ringraziare tutti quelli che sono stati suoi compagni di viaggio in questa lunga stagione. “Ci sono persone che lavorano dietro le quinte e di cui spesso non si parla. Perciò mi va di farlo oggi ringraziando il team manager Tonino Mercuri, che ogni anno fa un lavoro importantissimo lavorando nell’ombra; il nostro addetto stampa Vanessa Paola che ha fatto un lavoro immane a supporto del mister che l’ha stressata in continuazione; tutto lo staff medico-sanitario: Fabio Bianco, il dottore Bonofiglio, Aldo Mercuri, Luigi Novello, ch’è il nostro responsabile del recupero infortunati. Non dimentico neanche il magazziniere Crapella, Enzo Morelli e tutti gli altri che non escono sui giornali e non sono mai sotto le luci della ribalta, ma che, vi assicuro, sono indispensabili per il corretto funzionamento della macchina Vigor Lamezia. Non tralascio, infine, coloro che operano nel nostro settore giovanile che, nonostante tutte le difficoltà derivanti dall’operare su un territorio particolare, ogni anno ci dà qualche ragazzo che viene a lavorare in pianta stabile con la prima squadra. E infine grazie a voi dell’informazione per la collaborazione prestata durante tutta la stagione”.

Ferdinando Gaetano

© RIPRODUZIONE RISERVATA