Lamezia Terme – Un fiume in piena nonostante la mancanza di voce. Così può essere definito quanto esternato da Fabrizio Maglia nel corso della conferenza stampa indetta a meno di ventiquattro ore dal suo post sui social con il quale annunciava, non senza toni polemici, il suo disimpegno da direttore sportivo in pectore della Vigor Lamezia. “Come prima cosa – ha esordito – mi preme ringraziare alcuni componenti della società biancoverde di cui faccio espressamente i nomi: Salvatore Rettura, Emanuele Ionà, l’avvocato Cerra, Giovannino Chirico e Giancarlo Pulice. A questi aggiungo l’ex sindaco Paolo Mascaro. Li ringrazio perché mi avevano voluto come direttore. Tant’è che già da un mese e mezzo stavo lavorando, gratis e, ovviamente, ancora senza l’investitura ufficiale, per allestire una rosa all’altezza del ritorno della Vigor in serie D. Sono stati fatti uscire alcuni nomi, vedi quello, come probabile nuovo allenatore, di Fabio De Sanzo, veritieri, ma tanti altri ne avevo sondato. In particolar modo uno, tant’è che avevo già deciso di fargli firmare un pre-contratto. Non svelo la sua identità, ma posso dire che era un profilo forte caratterialmente e che ben conoscevo avendolo già avuto in passato alle mie dipendenze. Dopo un po' sono stato convocato per comunicarmi che il budget sul quale avrei potuto contare, già non eccelso, era da intendersi decurtato di 100.000, 00 euro. Non mi sono demoralizzato ed in un giorno ho rifatto la squadra, tenendo conto che mi era stato chiesto non certo di vincere il campionato, ma di allestire comunque una rosa all’altezza della piazza”.
A questo punto, sempre a detta di Maglia, sarebbero sorte le prime diversità di vedute all’interno della dirigenza. “La minoranza numerica dei soci ha detto che la mia nomina avrebbe destabilizzato l’ambiente poiché la tifoseria organizzata aveva posto il veto sul mio ritorno. Cosa non vera, al che comunque ho fatto presente che anche la scorsa stagione si era venuta a creare una situazione simile con l’investitura dell’amico Carmine Donnarumma, e li la società non si era preoccupata dell’umore o delle rimostranze di alcuni tifosi. Ma la goccia che ha poi fatto definitivamente traboccare il vaso, per quanto mi riguarda, è stato quando mi è stato riferito che uno sponsor aveva posto a sua volta il veto sul nome di Fabrizio Maglia. Ora, quando mai si è visto che un semplice sponsor abbia voce in capitolo circa la scelta di un direttore sportivo? Senza contare che qualcuno, poi, mi ha anche rinfacciato come colpa l’aver in passato lavorato nell’Fc Lamezia Terme. Ebbene, ora lo dico, allora accettai l’incarico del club gialloblù per ripicca, dato che in precedenza mi ero offerto, alla metà dei soldi che avrei preso nell’Fc, alla Vigor, dove comunque è dai tempi della ripartenza dalla Prima Categoria che ho lavorato sotto traccia dando una mano, e mi era stato detto no. Considerato tutto ciò e siccome a me piace lavorare senza vincoli, paletti, e comunque non in un ambiente societario tutt’altro che unito e compatto, ho deciso di tirarmi fuori”.
L’ormai ex diesse in pectore non trattiene la propria amarezza. “Una minoranza della società ha destabilizzato la maggioranza. Sono già due anni che rinuncio ad offerte importanti, vedi quelle di Sarnese e Savoia, proprio perché mi era stato promesso che avrei avuto il compito di riorganizzare la squadra per la quale faccio il tifo da bambino. Alla fine mi sono ritrovato, come suol dirsi, cornuto e mazziato”. Maglia decide di togliersi ulteriori due sassolini dalla scarpa. “Mi è stato anche detto che un esponente della Federazione avrebbe chiamato in società sempre per osteggiare il mio ritorno in biancoverde. Quando, invece, tale segretario De Angelis lo conosco da una vita e mi ha sempre aiutato a livello burocratico. Non in ultimo nella passata stagione quando ho lavorato nella Royal Lamezia di calcio a 5 femminile. Quanto a qualche altro che continua a tirarmi in ballo per la vicenda Dirty Soccer, ricordo che la mia posizione è stata una delle prime ad essere stralciata”.
Dopo essersi scagliato contro “certa borghesia cittadina”, Fabrizio Maglia ha concluso il suo sfogo augurandosi “che per il bene della Vigor, anzi a tal proposito faccio il mio in bocca al lupo al nuovo direttore Giovanni Caterino, possa d’ora in avanti contare su un CDA che decida in maniera seria”.
Ferdinando Gaetano
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