Lamezia Terme - "Si è tenuto ieri nell’aula Garofalo del Tribunale di Lamezia Terme l’ultimo degli eventi formativi della rassegna “I Laboratori del Diritto”, organizzato dalla Sezione AIGA di Lamezia e patrocinato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, dal titolo “L’illegittima durata dei procedimenti: gli indennizzi della c.d. Legge Pinto”. Dopo i saluti istituzionali dell’avvocato Serena Perri, Consigliere dell’Ordine degli Avvocati, e dell’avvocato Giuseppe Isabella, Presidente della Sezione AIGA di Lamezia Terme, la moderatrice avvocato Valentina Guglielmucci ha introdotto il tema del dibattito, il cui fine era quello di analizzare la disciplina della Legge n. 89/2001 (c.d. Legge Pinto) e le successive modifiche normative, e di comprendere l’evoluzione delle prassi applicative di un fenomeno processuale, quello volto ad accertare l’eccessiva durata dei procedimenti giudiziari e ad ottenere gli indennizzi per le parti coinvolte, che, dall’introduzione della legge in questione nell’ormai lontano 2001 ad oggi, ha avuto un’incidenza sempre maggiore" è quanto si legge in una nota.
"Il convegno - sottolineano - ha inoltre avuto lo scopo di sollecitare alcuni spunti di riflessione e di prospettare possibili soluzioni alle problematiche processuali registratesi nel corso del tempo. A seguire gli autorevoli interventi dei due relatori, la dottoressa Adele Foresta, Magistrato Giudicante attualmente in servizio presso le Sezioni Civili della Corte d’Appello di Catanzaro, e in precedenza, per circa diciotto anni, presso il Tribunale di Lamezia Terme, dapprima come Giudice della Sezione Civile, poi come Giudice Delegato e dell’Esecuzione della Sezione Fallimentare ed Esecuzioni Immobiliari, ed infine come Giudice della Sezione Penale, e l’avvocato Alberto Ciriaco, civilista del Foro di Lamezia Terme".
"A prendere per primo la parola - preoseguono - l’avvocato Alberto Ciriaco, il cui intervento ha riguardato la ricostruzione normativa e giurisprudenziale dell’istituto, i profili processuali relativi alla proposizione dei ricorsi, all’instaurazione dei giudizi di opposizione e di cassazione e alla definizione dei procedimenti medesimi, passando poi agli iter previsti per richiedere il pagamento degli indennizzi da parte dei Ministeri e alla particolare disciplina che connota le procedure esecutive forzate e i giudizi di ottemperanza in materia, evidenziando, durante il suo intervento, anche le più recenti modifiche normative apportate dal Legislatore, nonché le problematiche, già sollevate dal Consiglio di Stato, che queste potrebbero comportare, in particolare in ordine alla tempestività dell’esecuzione dei pagamenti degli indennizzi liquidati dalle Corti e all’effettività dei mezzi di tutela dei ricorrenti, in caso di eccessivi ritardi nella corresponsione delle somme riconosciute in loro favore. (eventuale questione di legittimità costituzionale nella richiesta di chiarimenti del Consiglio di Stato)".
"È seguito l’autorevole intervento del Giudice dottoressa Adele Foresta, che ha brillantemente esposto i profili processuali aventi ad oggetto la legittimazione attiva, sia iure proprio che iure hereditatis, e passiva, i rimedi preventivi nei c.d. procedimenti presupposti, le cause di presunzione di non sussistenza del pregiudizio derivante dall’eccessiva durata dei processi, le ipotesi di rinuncia e di estinzione, i criteri di quantificazione degli indennizzi e i casi di non dovutezza degli stessi, illustrando inoltre, nel corso del suo intervento, le prassi seguite dalle Corti chiamate a pronunciarsi sui ricorsi presentati ai sensi della Legge Pinto, ed offrendo importanti spunti di riflessione tesi a trovare possibili soluzioni alle problematiche applicative dell’istituto e del relativo fenomeno processuale, ad opera di tutte le parti che vi svolgono un ruolo attivo".
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