Lamezia: Giunta regionale intitola aeroporto a San Francesco. Ma la legge dice il contrario

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Lamezia Terme, 19 febbraio – Cui prodest? A chi giova, direbbero i latini, l’approvazione da parte della Giunta regionale per quel che riguarda l’intitolazione dell’aeroporto di Lamezia a San Francesco di Paola? E non si risponda, per l’ennesima ruberia e spadroneggiamento di chicchessia sul territorio lametino, che siamo i soliti provinciali e campanilisti. Perché il campanilismo, ed il provincialismo, non possono valere solo in un senso. Le questioni di pennacchio non possono essere sbandierate, e additate, dal politicante di turno solo se il vento spira da Lamezia. Il vessillo non può essere considerato come “giusta rivendicazione” o “alta politica nell’interesse generale e per la crescita dell’intera regione” se questo proviene come lamento per uno scippo subìto da altre città calabresi. Purtroppo, questo è un refrain tipico della nostra terra. E non mancherà anche in questo ennesimo caso. Perché il buon gusto di tacere sull’ennesima dimostrazione di mancanza di rispetto per un territorio quale quello lametino, specie in piena campagna elettorale, non lo avrà nessuno dei nostri lungimiranti politici. Del resto Lamezia non ha mai contato nulla a livello regionale, proprio perché sempre divisa al suo interno. Lamezia, invece, con politici uniti a far fronte comune, indipendentemente dal partito di provenienza ed a tutti i livelli di potere, poteva assurgere ad avere un ruolo di prestigio a livello regionale e nazionale per posizione, estensione territoriale e popolazione. Invece è trattata dalla politica regionale e nazionale alla stregua di un paesone, più che come terza città della Calabria. Da gli amministratori e rappresentanti regionali e nazionali di altre città calabresi, nel corso degli anni, i politici di Lamezia avrebbero dovuto imitare il coraggio e la volontà di fare fronte comune su questioni fondamentali per lo sviluppo e il rilancio della città. Invece, quasi sempre, si è pensato a seguire le indicazioni del proprio partito, sia a livello regionale che nazionale, a discapito del bene di Lamezia. Lamezia come una bella donna, da sempre sedotta (in campagna elettorale, considerato il grande bacino di voti) e poi, una volta eletti, abbandonata. Anche il caso dell’intitolazione dell’aeroporto ne è un classico esempio. E’ bastata, infatti, la proposta dello scorso anno di un consigliere regionale cosentino quale Fausto Orsomarso, perché anche a livello lametino in consiglio regionale ci si sia accodati nell’approvazione di tale sberleffo alla città di Lamezia, senza nulla togliere al Santo di Paola. San Francesco, infatti, è già venerato e conosciuto in tutto il mondo senza che la politica regionale ci metta del suo compiacendosi di sé stessa per semplice spregio di un territorio come quello di Lamezia. Parole, solo parole. La legge dice, infatti, che la Regione, sul nome di un aeroporto, non avrebbe voce in capitolo. Potrà, dunque, nominare per l’ennesima volta alla presidenza Sacal (la società che gestisce lo scalo di Lamezia) chiunque non sia lametino (nonostante la maggioranza relativa delle quote detenute dal Comune di Lamezia, ndr). Giusto puntare, infatti, sulla qualità e competenza per gestire il più importante aeroporto dell’intera regione. Tutto questo, però, non sarebbe valido per l’intitolazione dell’aeroporto così come scritto sull’edizione cartacea de Il Lametino nel marzo 2012, dopo l’approvazione dell’intitolazione in consiglio regionale. A tal riguardo, avevamo interpellato il magistrato Giuseppe Vitale, tra l’altro già presidente Sacal, che aveva spiegato come non sia possibile un atto del genere da parte dell’organo regionale definendolo “sia sbagliato nel metodo che nel merito”. Proprio dopo tali dichiarazioni, lo stesso sindaco Speranza era intervenuto ribadendo quanto detto dal magistrato Vitale. E non vi è dubbio che dopo l’ennesimo atto unilaterale della politica sul territorio di Lamezia si aprirà l’ennesimo scontro. A favore di un territorio, ma non contro qualcuno. Tanto meno i Santi. La politica, quella vera, si occupa di risolvere i problemi dei propri cittadini, non d’intitolazioni senza senso.

Virna Ciriaco

REAZIONI

Sacal: Enac unico soggetto titolato ad assumere tale decisione

Il Cda della Sacal, al termine della seduta di oggi, si è espresso in merito alla notizia dell'intitolazione dello scalo a San Francesco di Paola apparsa sui quotidiani locali. "Non avendo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale - è scritto in una nota della Sacal - e laddove dovesse verificarsi un coinvolgimento in tal senso, il Consiglio ha deliberato che non promuoverà alcuna istanza di modifica di titolazione all'Enac, unico soggetto deputato ad assumere decisioni sull'argomento".

Sindaco Speranza: Regione non ha alcun titolo di legge a rinominare aeroporto Lamezia

"Ho appreso dalla stampa e da internet che si ripropone a qualche giorno dalle elezioni la vicenda dell'aeroporto e di San Francesco di Paola. Oltre a ribadire quello che ho già detto in passato pongo la questione della gravità di coinvolgere San Francesco nella vicenda elettorale a quattro giorni della elezioni. Mi sembra che  l'aeroporto sia solo un pretesto. Che senso ha coinvolgere il santo amato dai cattolici e dai laici della Calabria nella campagna elettorale e in questioni del tutto inopportune e improprie mettendo insieme il sacro e il profano? Basta, se ne parli  in maniera serena dopo le elezioni. Se l'aeroporto deve cambiare la sua attuale denominazione non spetta alla giunta regionale farlo ma lo deciderà il Consiglio comunale di Lamezia, essendo l'aeroporto situato nel comune di Lamezia. Dalle nostre conoscenze della legge la giunta regionale non ha alcun titolo per fare questo. Ci facciano vedere in base a quale normativa possono pretendere di essere loro a titolare un aeroporto".

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Giuseppe Vitale (Lametino n.186 Marzo 2012)

 “Sull’intitolazione dell’ Aeroporto Internazionale di Lamezia Terme a “S. Francesco di Paola”, la questione, a mio  modesto avviso, è posta in maniera sbagliata nel metodo e nel merito. Quanto al metodo non si capisce davvero in base a quali poteri il Consiglio della Regione Calabria ha adottato un ordine del giorno – perché solo di questo si tratta – avente ad oggetto il cambio di intitolazione di una struttura aeroportuale che ricade nell’ambito territoriale del Comune di Lamezia Terme. Va infatti ricordato che non si tratta di oggetto attinente alla gestione dei servizi aeroportuali, peraltro conferita in concessione alla SACAL dall’ENAC a sua volta ente strumentale del Ministero dei Trasporti e dell’Aviazione Civile, ma di semplice toponomastica. Materia che le leggi dello Stato (L. 23 giugno 1922, n. 1188; D.L. 10 maggio 1923, n. 1158 convertito nella L. 17 aprile 1925, n. 473; art. 41 D.P.R. 30 maggio 1989, n. 223) attribuiscono alla competenza dei Comuni nel cui territorio insistono le strade, le scuole, i monumenti e le infrastrutture di ogni tipo (porti, aeroporti, ospedali, stazioni ferrovia- rie, ecc.) che si decide di intitolare a personaggi o vicende afferenti alla storia dei luoghi. Non si può infatti ricorrere all’argomento che l’art. 117 della Costituzione, come novellato dalla legge costituzionale n. 3 del 18 ottobre 2001,  comprende nelle “materie di legislazione concorrente” conferite alla competenza delle Regioni anche i “porti e gli aeroporti civili” perché i poteri regionali – vale ribadirlo –  sempre che non versino in rapporto di contraddizione coi “principi fondamentali” in materia fissati dalle leggi dello Stato e, più in generale, con le leggi dello Stato – riguardano solo una possibile migliore regolamentazione dei servizi aeroportuali nell’interesse dei cittadini utenti  e non quello di mutare la toponomastica delle infrastrutture territoriali. E nemmeno si potrebbe ragionevolmente sostenere che la proprietà delle aree di sedime degli aeroporti appartengono alle Regioni che avrebbero dunque il potere di stabilirne discrezionalmente l’intitolazione. Per vero, a prescindere da quanto puntualizzato appena sopra, ai sensi del vigente codice della navigazione (artt. 692 e 693) e dell’art.  14 lett. b) dello Statuto ENAC le aree  appartengono al demanio dello Stato, che le assegna poi a titolo gratuito al proprio ente strumentale, il quale, a sua volta, ne conferisce l’affidamento ad un gestore che, nel caso che ci occupa, è rappresentato dalla SACAL. In ogni caso, ammettendo per absurdum che la Regione intenda perseguire nell’intento (illegittimo) di cambiare a sua completa discrezione il nome del nostro aeroporto, avrebbe tutta una serie di obblighi di concertazione col Comune di Lamezia Terme e di ineludibili passaggi procedurali stabiliti dal suo stesso Statuto. Va intanto precisato che le Regioni sono enti equi ordinati, quanto a dignità costituzionale, rispetto ai Comuni, alle Province e alle Città metropolitane (art. 114 Cost. che dichiara al primo comma che “La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato”). Sulla traccia di tale principio lo Statuto della Regione Calabria dichiara che rimangono “conferite ai Comuni (…) tutte le funzioni e i compiti che non attengono ad esigenze unitarie per la collettività ed al territorio regionale” (art. 2, comma 2 lett. e ); che “i principi e i metodi della legislazione” regionale devono adeguarsi “alle esigenze dell’autonomia e del decentramento” (art. 46, comma 1); che perciò va riconosciuta e valorizzata “la partecipazione degli enti locali all’attività legislativa e amministrativa regionale nel rispetto dei principi della leale collaborazione e della complementarietà delle funzioni” (lett. b ); che devono essere utilizzati “gli istituti della concertazione e della programmazione negoziata come strumenti essenziali di governo” (comma 4); che, nell’esercizio della potestà legislativa e regolamentare, vanno rispettati “l’autonomia normativa dei Comuni, delle  Province e delle Città metropolitane” (comma 7). Dunque ogni eventuale mutamento dell’intitolazione dell’aeroporto dovrebbe essere in ogni caso necessariamente “concertata” col Comune di Lamezia Terme. Concertazione che, quanto all’ordine del giorno, non pare esserci stata. Per quanto riguarda il merito è di agevole comprensione che l’intitolazione alla nostra città dell’aeroporto –  infrastruttura di rango internazionale per volumi di traffico e in continuo trend di crescita – noto non solo in Italia ma in Europa e da qualche tempo nel mondo (a far tempo dal contratto con Ryanair che ho avuto l’onore di concludere a Dublino nel gennaio 2006 nella mia qualità di presidente, all’epoca, della SACAL),  costituisce un potente fattore di marketing territoriale che contribuisce in maniera – si potrebbe dire – determinante alla conoscenza di Lamezia Terme e del suo territorio a livello mondiale e in definitiva a marcare, finalmente in positivo, anche la nostra identità. Sarebbe dunque una perdita secca per la città perdere o annacquare un simile valore aggiunto, senza nulla togliere alla devozione che tutti dobbiamo a un grande santo come San Francesco di Paola”. 

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