Lamezia, in arrivo diffida sul bilancio: 20 giorni per approvarlo o il Consiglio sarà sciolto

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Lamezia Terme - Si andrà oltre il termine del 15 settembre, data ultima prevista per l'approvazione del Bilancio preventivo del Comune di Lamezia Terme. È quanto sembra ormai profilarsi, in seguito alla quasi certa mancata convocazione del civico consesso in tempo utile. Vi è da sottolineare pertanto che a seguito del ritardo arriverà la diffida della prefettura, così come previsto dalla legge del 24 aprile 2002 n.75, la quale stabilisce che “quando il Consiglio non abbia approvato nei termini di legge lo schema di Bilancio predisposto dalla Giunta, il prefetto assegna al Consiglio, con lettera notificata ai singoli consiglieri, un termine non superiore a 20 giorni, per la sua approvazione, decorso il quale si sostituisce, mediante apposito commissario, all’Amministrazione inadempiente e inizia la procedura per lo scioglimento del Consiglio”. Chiaro ed inequivocabile.

Dopo l'ultima Assemblea con la mancata approvazione del Dup, dunque, sono giorni "agitati" in seno alla maggioranza che amministra la città. In quella occasione, ai "niet" della minoranza (tranne astensione del consigliere Ruggero Pegna), si è aggiunto quello della consigliera Annalisa Spinelli. Mentre la domanda ricorrente in queste ore è quale posizione assumeranno il consigliere Giovanni Saladini, vicino a "Noi Moderati" guidati in città dal presidente, Giuseppe Spinelli; il consigliere Alessandro Saullo, la consigliera Antonietta D'Amico della Lega, che in occasione dell'elezione del presidente dei Revisori, si era differenziata dal voto della maggioranza (proponendo un candidato diverso) e qualche altro consigliere "dissidente" della maggioranza. Dunque, si potrebbero ripresentare in Aula le medesime circostanze di quanto accaduto con il voto sul Dup, con qualche "grana" in più, in considerazione del fatto che l'approvazione del Previsionale riguarda l'assunzione di una grande responsabilità personale che riguarda ogni singolo consigliere, che potrebbe finire sotto la scure della Corte dei conti, come avevamo scritto già in tempi non sospetti nelle scorse settime. A meno di coperture “assicurative” personali per sopperire ad eventuali sanzioni. Comunque sia, fra le possibili questioni che potrebbero far precipitare la situazione, ci sarebbero "vedute" diverse sul Psc; problemi "politici" e diatribe personali all'interno della maggioranza. E tutto questo, a scapito di una città che invece avrebbe bisogno di certezze.

Antonio Cannone

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