Lamezia Terme - "Zangarona, uno tra i più rinomati e antichi quartieri di Lamezia Terme, insieme a Nicastro e Sambiase, vive uno stato di completo abbandono, nonostante non più tardi di qualche mese fa l’Amministrazione comunale abbia installato dei totem e dei pannelli informativi bilingui (in italiano e in arbëresh), per richiamare alla memoria le tracce della presenza albanese, almeno secondo il censimento del 1503 che contava 25 fuochi albanesi (nuclei familiari)". Così, in una nota, il Consigliere comunale PD Gennarino Masi che, ricorda: "non è stata l’unica presenza, come osserva lo storico Vincenzo Villella, poiché vi furono anche nuclei familiari di origine ebrea, tanto che tutt’oggi vi è una via “Judeca”. Zangarona fonda le sue origini Arbëreshë, allorquando gruppi albanesi in fuga dalle politiche espansionistiche degli Ottomani vi si rifugiarono nel XV secolo. La sua storia è caratterizzata da rivolte e autonomia, culminata nella soppressione del suo status di comune nel 1847, benché la comunità abbia mantenuto le sue tradizioni e la lingua albanese".
Alcuni giorni fa, annuncia Masi: "ci siamo recati sul posto insieme ad alcuni residenti riscontrando uno stato di degrado e di abbandono del quartiere. I cittadini sono stanchi di essere considerati di serie B, perché qui tutti hanno l’impressione che Zangarona sia un corpo estraneo, benché la città di Lamezia Terme sia stata una delle tappe della storica visita in Calabria del Presidente dell’Albania, Bajran Begaj, il 4 maggio 2024, proprio per l’esistenza di Zangarona e della sua storia passata. Non basta, pertanto, mettere una targa se poi le strade e l’insieme del quartiere, che un tempo figurava comune autonomo, vivono una condizione di disagio strutturale, con le strade cittadine trasformate dalle buche nell’asfalto in pericolose trappole e che si trasformano in torrenti con un po' di pioggia, perché non vi è una raccolta delle acque bianche, per non parlare della mancanza di segnaletica stradale o di cura del verde. Anzi, alcuni residenti ricordano che l’ultimo intervento di bitumatura delle strade risale all’epoca del sindaco Doris Lo Moro e i pali degli impianti di illuminazione sono arrugginiti, nonostante l’appalto milionario alla City Green Light srl. Sollecitiamo, pertanto, l’amministrazione comunale a fare presto e ad intervenire prima possibile per mettere in sicurezza l’area, procedendo con la massima urgenza alla bitumazione delle strade regimentando le acque piovane al fine di consentire la piena fruibilità per i residenti di quella zona e per le associazioni culturali che spesso realizzano visite guidate e percorsi in quell’area di notevole interesse storico. Chiediamo un’inversione di rotta: si lavori sulla pianificazione e la programmazione".
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