Lamezia, Tavella: "No a candidature a sindaco decise fuori dai luoghi della democrazia"

rosa-tavella-2023-12-22-alle-10.03.11_b4132.jpgLamezia Terme – “Discutere insieme con posizione diverse. Strano modo per farlo. È quello di Gianni Speranza che intorno al suo libro ha organizzato l’ennesima discussione a Lamezia Terme”. È quanto dichiara, in una nota, Rosa Tavella ex Consigliera Regionale che, aggiunge: “Gli interlocutori, oltre due ex consiglieri di centro dx, sono tutti suoi amici, ex assessori/e e candidati nelle sue liste. A sostenerlo i suoi vecchi compagni di Partito (Sinistra Italiana), oggi confluiti in gran numero nel Pd e quel che rimane di Lamezia Bene Comune, ancora per così dire movimento. Gianni procede così da mesi: con la tenacia del vecchio comunista, che però dell’antica appartenenza ha dimenticato tante regole e buone pratiche, rilascia interviste, organizza incontri, scrive volantini firmati con il suo nome su Mascaro e la sua giunta, consuma cene informali (si fa per dire) con militanti e simpatizzanti del centro sinistra e del Pd. Alla faccia della democrazia, della critica dell’uomo solo al comando, del rispetto delle formazioni politiche alle quali si chiede consenso”.

Secondo Tavella: “Da tutto questo abbiamo certamente capito che, costi quel che costi, Gianni Speranza vuole candidarsi per rifare il sindaco di Lamezia, e così cerca alleanze ovunque, contatti a sinistra, a dx, al centro. Indifferenza degli schieramenti, abolizione dei luoghi deputati alla decisione di candidature e programmi, anzi no il metodo è il doppio binario: dentro e fuori. Fuori lui con il massimo di trasversalità e dentro i suoi a condizionare la democrazia ischeletrita del Pd. Proposta: se stesso e la sua vecchia esperienza, mai appropriatamente esaminata e discussa senza rete, come se dopo non siano venuti fuori gli anni di Mascaro, l’altro scioglimento del consiglio comunale, e il trasversalismo politico assunto come metodo di governo della città, anche se in verità già praticato più volte da Gianni Speranza durante la prima e seconda sindacatura. Chi si appassiona a questi tristi giochetti? A chi giova avremmo detto una volta? Oggi a Lamezia, in Regione e al Governo del Paese, siamo stretti in una morsa da una destra estrema che sta pericolosamente ridisegnando in senso autoritario e retrivo la nostra società, siamo circondati da guerre che stanno devastando e distruggendo la vita di migliaia di persone, mettendo in pericolo anche la nostra, siamo già espulsi di fatto come Sud dal sistema paese con le proposte legislative di autonomia differenziata che incombono sulla nostra testa”.

“Non sarebbe quindi il caso - prosegue Rosa Tavella - di prepararsi in maniera diversa alle prossime scadenze elettorali? Si può fare lo sforzo di costruire programmi, obiettivi, rappresentanze che non siano la mera riproposizione di ciò che è stato ma che con coraggio affrontino i problemi che oggi stanno a cuore alla maggior parte delle persone? E in testa a tutto questo si può dire che oggi il primo punto da mettere a tema, anche per una competizione elettorale che riguarda il governo della città, sia la ferma opposizione a tutte le forme di violenza, prima fra tutte quella di genere e alle terribili guerre in corso indicando obiettivi concreti, riconoscibili, di pace subito, di convivenza, di accoglienza? Per fare questo sarebbe utile ragionare sui limiti e gli errori delle passate esperienze, almeno con l’obiettivo di non ripeterli, e costruire partecipazione e discussione sui nodi del presente individuando e coinvolgendo i soggetti interessati; bisognerebbe con chiarezza schierarsi, dire con coraggio quale parte si vuole rappresentare, con quali compagni/e di strada ci si vuole accompagnare. Il sindaco è di tutti dopo essere stato eletto, ma la proposta politica deve riflettere una idea di città e di comunità precisa, ricca di valori, idee, percorsi, obiettivi che non possono essere buoni per tutti gli schieramenti. La Destra sta facendo politiche di destra creando già ingenti danni. E, Invece, nello schieramento che dovrebbe essere avversario? Sarà veramente avversario e politicamente e culturalmente alternativo?”.

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