
Lamezia Terme – La riflessione di Pax Christi Lamezia in merito alla giornata del 4 novembre in Italia. “La scena è di quelle che non lasciano dubbi sulla ritualizzazione del 4 Novembre come motivo per tenere vivo il sentimento di amore patrio ed un modo anche per spiegare agli alunni delle scuole lametine che, grazie a quel milite sfigurato e a quelli seppelliti e senza nome, "La guerra è finita". Finita un bel niente! Una data importante il 4 Novembre 1918, tant'è che fino a 45 anni fa era una delle feste più importanti d’Italia tanto da stare a casa da scuola. Oggi, si va in aula, e si celebra con i maestri e i professori perché è l’anniversario della vittoria dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale e la giornata dedicata all’Unità nazionale e alle Forze Armate. Anche quei quattro militari, nell'eleganza gerarchica delle loro uniformi, simboleggiano l'ineluttabilità della forza per governare il mondo e non hanno proprio nulla a che vedere con la Barbie creata e messa in vetrina per incoraggiare a sognare”.
A Lamezia, proprio il giorno prima del 4 Novembre, sottolineano “per volontà di Pax Christi, di Umanità in Ricerca e del Sistema Bibliotecario Lametino, mentre nei piani alti della Politica istituzionale e delle forze armate, si preparava come mandare in onda il canto del "PIAVE", presentavano il libro di Nandino Capovilla e Betta Tusset "Sotto il cielo di Gaza"; un libro che racconta di una tragedia smisurata che continua a sconvolgere il territorio palestinese occupato da Israele, con decine di migliaia di vittime civili tra cui ventimila bambini. Due ore di dibattito e di confronto intercalate da immagini che ci hanno fatto e ci fanno odiare la guerra. Momenti di confronto che, in mattinata, avevano commosso e interrogato i giovani di una scuola superiore e il tema era quello di capire se, di fronte ai massacri che lasciano indifferenti i potenti del mondo salvo la prospettiva di trasformare le macerie in affari, esiste ancora una speranza di Pace. Un tema che non ha emozionato e non riesce ad emozionare il ministro Valditara dell'istruzione e del merito che ha annullato un corso formativo intitolato "4 novembre, la scuola non si arruola". Il ministro Valditara ha spiegato che la discussione di temi di attualità deve avvenire nel rispetto del pluralismo. È bene che il ministro ci spieghi, una volta per tutte, la sua idea di pluralismo: se, oltre a manifestarsi esaltando, nelle scuole e davanti ai monumenti dei figli sacrificati (altro che "Caduti!), il coraggio e l'esorcizzazione della paura della morte, risiede anche nell'esprimere il proprio civile dissenso rispetto alla guerra e alle vittime ignare, come i giovani contadini del sud del primo conflitto mondiale, definita una "inutile strage" da Papa Benedetto XV”.

Pax Christi Punto Pace Lamezia esprime “il proprio dolore per le centinaia di migliaia di anonimi mandati a morire, compresi coloro che scelsero di non esorcizzare la paura della morte e, in ragione di ciò, fatti fucilare da "Cadorna", che non era un anonimo figlio della terra sottratto alla campagna, ma un teorico del terrore; prova ne è la sua I Circolare del 24 Maggio 2015 tristemente intrisa di retorica "La legge dà i mezzi per ridurre od infrangere le volontà riottose e ribelli: se ne valgano coloro cui spetta, con la coscienza di adempiere al più alto dei doveri e il più sacro dei diritti". Ridurre ed infrangere le volontà riottose e ribelli, per Pax Christi, è munizione per le fucilazioni di massa. E così è stato! Lo dicono gli 870 mila disertori passati per le armi, proprio perché non avevano avuto il coraggio di usarle”.
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