Cala il tasso di natalità in Calabria, nei paesi dell'entroterra lametino è record di pochi nati

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Lamezia Terme - Si chiama inverno demografico ed è - al momento - uno dei fattori sociologici che più investono la Calabria: ovvero il graduale e progressivo invecchiamento della popolazione. I fattori sono non solo interni e toccano un più generale e universale andamento demografico che colpisce le comunità. Ci sono, però, degli indicatori che qui pesano più che altrove e rendono la Calabria terra di primati negativi: l'inverno demografico ha diverse facce, molte legate alle condizioni di fragilità economica della regione, altre al tasso migratorio delle giovani generazioni e - infine - vi è l'indice di natalità. Il calo della nascite ha un impatto diretto sulla tenuta del territorio, sul piano sociale ma soprattutto economico con ricadute importanti sul sistema sanitario e previdenziale.

Anche in questo, la Calabria incrocia un andamento generale che registra un drastico calo delle nascite negli ultimi anni tale da portare la fondazione Openpolis a quantificare una riduzione nel 72% dei Comuni italiani e il 90% sotto il tasso di natalità medio europeo. Alla fine degli anni 2000 erano quasi 10 i nuovi nati ogni mille abitanti. Nel 2014 sono scesi a circa 8, oggi sono meno di 7: in Italia 6,7 nascite ogni mille abitanti rispetto al dato europeo di 8,7.

Nell'area del lametino a soffrire sono tutti i piccoli centri soprattutto montani: mentre, infatti, Lamezia si presenta in linea con il trend nazionale con il dato di 7,51 nuovi nati, a presentare numeri molto al di sotto della media una serie di piccoli paesi con il record di Martirano (1,99 nuovi nati), Decolattura (4,39), Conflenti (3,77), Platania (5,6). Accanto a queste realtà a bassa natalità, ci sono però anche le eccezioni positive, come Nocera Terinese con il tasso di natalità tra i più alti in Calabria pari a 10,8 bambini ogni mille abitanti.

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