Lamezia Terme – Sulla questione del dimensionamento scolastico, in particolare, per quanto riguarda la provincia di Catanzaro, interviene il professore, Antonino Tindiglia, responsabile Gilda Catanzaro. “La legge di bilancio - evidenzia - prevede la riduzione delle dirigenze scolastiche i nuovi parametri portano a ridurre nel catanzarese le istituzioni di ben 14 unità. Le linee guida redatte dall’assessore regionale alla Pubblica Istruzione in un incontro con le parti sociali ha previsto che nel rispetto dei limiti medi di 900 alunni per istituzione si possa operare un dimensionamento cioè un accorpamento di Istituti”.
La provincia di Catanzaro, precisa Tindiglia: “fino ad ora non ha convocato i sindacati per un confronto o comunicazione su quello che intende fare. Apprendiamo che sono previsti accorpamenti sull’area del Lametino, del Soveratese e sul Catanzarese. Alcune di queste sono corrette, altre discutibili, altre ancora improponibili come ad esempio il liceo classico di Catanzaro con IIS De Nobili (che potrebbe andare), ma non certamente accorpare a questi il Convitto Galluppi. Poi, sul lametino assistiamo a due istituti (il Professionale per l’Agricoltura di Gizzeria che ancora inspiegabilmente rimane accorpato all’IIS Vittorio Emanuele di Catanzaro e il Professionale Agrario di Savutano Sambiase che rimane accorpato all’IIS di Decollatura, mentre l’IPSAAR di Lamezia Terme sottodimensionato per i parametri esistenti rimane da solo, e si creano mega istituti tra Liceo Magistrale e Liceo Classico e tra IIS Polo Tecnologico Rambaldi e ITE DE Fazio”.
Secondo il sindacato: “Il modo di operare della politica grazie ad un sistema che fa acqua da tutte le parti non è quello auspicato e corretto. Ci vorrebbe più autonomia operativa ed anche una diversa organizzazione del sistema scolastico. Non è corretto creare mega istituti di 2000 allievi come non è corretto lasciare istituti con 350 allievi. Disagi per DS, DSGA, Docenti, personale ATA, Allievi e Genitori si moltiplicano in una spirale sempre più distruttiva della scuola nel suo complesso. Certo è che la scomparsa di un presidio sociale (in alcune realtà, l’unico) come la Scuola porta ad un impoverimento del tessuto sociale, e soprattutto nei centri montani diventa un incentivo all’abbandono delle famiglie per altre realtà più accoglienti”. Lunedì 9 - rendono noto infine - ci sarà un incontro tra la provincia e i sindacati “Vedremo e riferiremo”, conclude il responsabile Gilda Catanzaro.
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