Lamezia Terme – La Calabria torna in zona rossa dopo quattro mesi, la precedente andò avanti dal 6 al 28 novembre 2021, e l'effetto visivo delle nuove restrizioni è immediato. Anche in città poco movimento e strade per lo più deserte nonostante la bella giornata primaverile. Più di mezz'Italia si ritrova così in zona rossa anti-Covid. Infatti, con l’entrata di Calabria, Toscana e Val d'Aosta sono 12 le Regioni in lockdown. Dopo Pasqua, come annunciato dal premier Draghi, le scuole, fino alla prima media, riapriranno anche in zona rossa. A metà aprile ci sarà una verifica sulle misure restrittive. Per gli spostamenti, anche all’interno del proprio Comune ci sarà bisogno dell’autocertificazione (clicca qui per scaricare il pdf).
Strade semi deserte, serrande abbassate e lamentele, anche, dei pochi commercianti rimasti aperti. A Catanzaro qualcuno per strada c'è ma si tratta di uno sparuto numero di persone rispetto a quelle che si vedevano nella precedente fascia arancione. Il nuovo provvedimento colpisce fino ad un certo punto bar e ristoranti che già prima potevano vendere solo con asporto o consegna a domicilio, ma la durata delle restrizioni si fa sentire. "Con il solo asporto - dice il titolare di un bar del centro di Catanzaro - non andiamo avanti. Mi rendo conto che i casi sono in aumento, ma non so proprio come facciamo ad essere ancora aperti. Almeno con la zona gialla potevamo ricevere i clienti nel locale e servire ai tavoli e anche con un calo di entrate un po' si lavorava, ma in fascia arancione e rossa non è pensabile continuare". Chiuse le serrande di tutti i negozi considerati non essenziali, anche i commercianti di quelli rimasti aperti non lesinano le lamentele. "E' vero, siamo aperti - spiega la titolare di un negozio di abbigliamento per bambini - ma senza persone in giro non so proprio a chi dovremmo vendere". Lamentele che si ripetono di negozio in negozio, a prescindere dalla tipologia, anche se molti ammettono che la situazione dei contagi in Calabria si sta facendo preoccupante, soprattutto per i ricoveri negli ospedali che hanno saturato i posti letto in area medica. Il tasso di occupazione, infatti, secondo Agenas, ad ieri, ha superato la soglia attestandosi al 41% mentre in terapia intensiva il tasso di occupazione è al 24%, 6 punti sotto la soglia critica. Con la zona rossa anche le scuole sono state chiuse - ma a Catanzaro ed in altri città lo erano già da giorni per effetto di ordinanze dei sindaci - ed anche questo ha influito sulla mancanza di persone per strada. "Adesso - dice un altro commerciante non ci resta che sperare nei vaccini e in una durata limitata della zona rossa. E' da un anno che andiamo avanti così e rischiamo veramente di non farcela più a tenere aperto".
Ecco le nuove regole
Spostamenti: Sono consentiti esclusivamente i seguenti spostamenti all’interno del proprio comune (così come verso un altro all’interno del territorio regionale o un’altra Regione o Provincia autonoma) per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione (per il ricongiungimento di coppie e partner), compreso il rientro nelle “seconde case” ubicate dentro e fuori regione. Gli spostamenti per far visita ad amici o parenti autosufficienti e, in generale, tutti gli spostamenti verso abitazioni private abitate diverse dalla propria non dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute sono invece vietati fino al 2 aprile e nella giornata del 6 aprile 2021. Nei giorni 3, 4 e 5 aprile 2021 sarà consentito una sola volta al giorno, spostarsi verso un'altra abitazione privata abitata della stessa Regione, tra le ore 5.00 e le 22.00, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell'abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro.
Negozi: potranno restare aperte soltanto quelle ritenute prima necessità. Le attività che restano aperte devono chiudere nei pre festivi e festivi, se all’interno di centri commerciali, non risultano fra quelli essenziali. Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie. Chiudono anche parrucchieri e centri estetici, poiché fra i servizi alla persona in zona rossa non sono sospese soltanto le seguenti attività: Lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia; servizi di pompe funebri e attività connesse.
Bar e ristorazione: è sempre vietato consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione (compresi bar, pasticcerie, gelaterie etc.) e nelle loro adiacenze. Dalle 5.00 alle 22.00 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande dalle 5.00 alle 18.00, senza restrizioni e dalle 18.00 alle 22.00, è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina. La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti. È consentita, senza limiti di orario, anche la consumazione di cibi e bevande all’interno degli alberghi e delle altre attività ricettive, per i soli clienti ivi alloggiati.
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