Lamezia, a 46 anni dalla scomparsa il ricordo del senatore Armando Scarpino

scarpino1_f7ea0_d1baf_a8f0a.jpgArmando Scarpino con la moglie, la professoressa Albertina Barilaro

Lamezia Terme - Oggi 20 Febbraio ricorre il 46° Anniversario della scomparsa del Professore e Senatore Armando Scarpino, nato a Nicastro il 12/02/1922, quest’anno otto giorni dopo il Centenario della nascita. "Per una strana coincidenza - si legge in una nota di Francesco Scarpino - le sue date sono tutte racchiuse dal mese di Febbraio: il 6 l’onomastico, Sant’Armando di Maastricht, il 12 la nascita ed il 20 la scomparsa". La figura di Armando Scarpino occupa sicuramente un posto particolare nel panorama politico lametino, ma non solo. Ordinario di Lettere Classiche, Armando Scarpino, pi  volte Consigliere Comunale, fu eletto con il “Partito Comunista Italiano” (P.C.I.) la prima volta al Senato della Repubblica nel 1963 (IV Legislatura) insieme ad Arturo Perugini eletto con la “Democrazia Cristiana” (DC), ed una seconda volta nel 1972 (VI Legislatura), anno in cui fu anche eletta, sempre con il P.C.I., la Prof.ssa On. Graziella Riga alla Camera dei Deputati.

L’attività parlamentare di Armando Scarpino è stata intensissima, ma non fece mai mancare il suo apporto alla sua terra che amava moltissimo. Schierandosi sempre dalla parte dei più deboli, Scarpino si spese intensamente per il diritto alla coltivazione della terra con l’occupazione delle terre del latifondo, per la lotta contro l’analfabetizzazione, per il diritto al lavoro, allo studio, alla salute. Su suggerimento della moglie, la Prof.ssa Albertina Barilaro, Insegnante di Educazione Fisica e Fondatrice dell’A.P.D. Gascal, affiliata alla Federazione Ginnastica d’Italia (F.G.I.) sin dal 1964, fu suo il disegno di legge atto a modificare il Corso di Studi dell’”Istituto Superiore di Educazione Fisica” (I.S.E.F.), con conseguimento della Laurea Magistrale, per dare la dovuta importanza ad una materia poco considerata in ambito accademico. Molti anni dopo verr  istituita la Laurea in “Scienze Motorie”.Durante la Presidenza di Aldo Tomaino, in qualità di Consigliere del C.D.A. dell’Ospedale Civile di Lamezia Terme, unico rappresentante del P.C.I., contribuì  molto al miglioramento della Sanità  a Lamezia Terme e del suo Circondario potenziando nei servizi l’Ospedale Civile, ottenendo la realizzazione dell’Unità  Coronarica e l’inizio dei lavori del Nuovo Ospedale, che dopo la sua scomparsa si arrestarono per diversi anni. Intenso è stato il suo impegno affinchè Lamezia Terme avesse l’Università e determinante quello per il nascente Aeroporto. Di domenica, da Senatore della Repubblica, lo si poteva anche trovare, insieme ad altri compagni, a distribuire,“l’Unità”, organo del P.C.I., sul Corso Numistrano di Lamezia Terme. Dopo la chiusura della “Società  Italiana Resine” (S.I.R.) fino a poco prima della scomparsa, si era recato personalmente presso gli stabilimenti per approvvigionare di viveri gli operai rimasti senza lavoro, di cui molti provenienti da altre parti d’Italia e lontani dalle proprie famiglie. Dal suo “sentire” interno scaturiva l’impegno coerente per le necessità vere e per la dignità dei più deboli. 

"E' opinione comune - prosegue Francesco Scarpino - che Armando Scarpino fosse uomo di grande cultura, specchiata onestà, profonda umanità e capace di uno sguardo politico molto ampio. La sua convinzione che il P.C.I. dovesse aprirsi al mondo cattolico e le sue critiche ai non pochi errori commessi nei paesi di oltre cortina ne dimostrano sicuramente alcune tra le tante intuizioni in tempi non sospetti. Il P.C.I., a quei tempi, grazie all’impegno di tutte le donne e degli uomini che lo sostenevano, raggiunse i massimi storici ed Armando Scarpino, non da una posizione di forza ma di ampia collaborazione ed inclusione, scelse una direzione inedita realizzando a Lamezia Terme con la Giunta Comunale guidata dal Sindaco Vittorio Esposito (DC), forse unico caso in Italia, quel “Compromesso Storico”, la cui storia era iniziata proprio durante la IV Legislatura, in cui furono eletti per il Senato Arturo Perugini ed Armando Scarpino, con Presidente del Consiglio Aldo Moro, che pur essendone uno dei fautori non riusc  mai a realizzarlo nel Paese. Armando Scarpino si spense a Roma il 20 Febbraio del 1976 dopo una seduta al Senato. Il 12 Febbraio aveva appena compiuto 54 anni. E’ stato molto amato dai suoi studenti, con cui aveva un rapporto assolutamente aperto, dialettico e costruttivo, e molto stimato anche dai suoi avversari in ambito politico. Da docente e politico ha infuso in tutti i suoi interlocutori lo stimolo a costruire un proprio pensiero libero e critico, rispettoso di altri punti di vista, dignitoso e coerente".

"Le moltissime testimonianze ricevute - aggiunge - lo descrivono sempre disponibile ad un ascolto attento per capire fino in fondo le problematiche sollevate e teso ad auspicare l’incontro tra le diverse posizioni ma lontanissimo da ogni interesse di parte politica o personale, fermo sul rigore intellettuale da esprimere con coraggio, coerenza ed umanità, qualità che tutti gli riconoscono. Per chi lo ha conosciuto e frequentato la testimonianza è unanime. Chi scrive ribadisce, come accaduto più volte, il distacco dal legame parentale cercando di riportare con il massimo rigore possibile l’obiettività delle testimonianze e degli eventi storici a cui ci si riferisce, includendo anche quelli vissuti personalmente. L’idea di costituire un Comitato per il Centenario della nascita di Armando Scarpino per raccogliere testimonianze su donne ed uomini di quegli anni veramente intensi della nostra storia nazionale e locale è stata ritenuta da molti lodevole e necessaria. Un spinta in più verso la costituzione di un’Associazione di Studi e Ricerche intestata ad Armando Scarpino che tenga conto, senza alcuna distinzione di credo religioso o di scelta ideologica, dell’impegno e del lavoro di donne ed uomini della nostra terra affinchè, con il dovuto rigore storico, se ne possa costruire un profilo da testimoniare alle attuali ed alle future generazioni".

"Con questi strumenti utili per conoscere un passato da cui accogliere errori, da non ripetere, ma anche positività e conquiste, da ribadire e migliorare sar  possibile costruire un futuro che non sia di recessione ma di emancipazione e crescita. Forse oggi, più che mai, per guardare avanti serve anche conoscere con umiltà ciò che è stato. Con cultura e rigore ma anche con disponibilità ed umanità, sue caratteristiche peculiari e sinergiche, Armando Scarpino ha dimostrato con l’impegno e la coerenza di una vita, che lo hanno reso a tutti credibile ed affidabile, avversari compresi, che la Politica deve essere rivolta alle necessità ad alle esigenze di tutti, soprattutto degli ultimi, mai ai propri interessi. Questo è il più importante tra i messaggi che ci ha lasciato. In un momento in cui la fiducia verso la Politica è al minimo storico, sarebbe molto auspicabile che questo messaggio venga colto, per quanto molto oneroso, dalle nuove classi dirigenti di qualunque orientamento ideologico e partitico affinchè  questa terra ed il Paese possano con fiducia costruire un futuro di emancipazione e progresso. Per tutto questo “Armando”, come amava essere chiamato, era la sua gente e la sua terra, per tutto questo rappresenta un patrimonio di tutti".

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