Lamezia Terme - Dopo il sit-in del 26 luglio presso l’area ex Sir, “Uniti per il Golfo di S. Eufemia” continua e rafforza la sua lotta contro l’inquinamento del mare, coinvolgendo l’opinione pubblica, la società civile. L’azione, rendono noto “formalmente comunicata agli organi competenti e intrapresa nei mesi di agosto e settembre, consiste in una Petizione per la salvaguardia del golfo di Sant'Eufemia, e sarà posta alla cortese attenzione del Presidente della Regione Calabria, dell’assessore Regionale all’Ambiente, al Direttore Generale Dipartimento Tutela dell’ambiente-Regione Calabria, al Direttore Generale, Arpacal, alla Capitaneria di Porto e ai sindaci dei comuni rivieraschi e montani del Golfo di Lamezia”.
“Il Golfo di Sant'Eufemia, patrimonio naturale di inestimabile valore per la nostra Calabria - riportano in una nota gli attivisti - versa, oggi, in una condizione di grave sofferenza ambientale. L'ecosistema marino è stato compromesso dalla presenza diffusa di inquinanti e detriti che stanno trasformando uno dei nostri litorali più ricchi di biodiversità in un ambiente degradato e potenzialmente pericoloso. La situazione attuale comporta rischi concreti e immediati, per la salute pubblica, poiché l'inquinamento marino può avere conseguenze dirette sulla salute dei cittadini che frequentano il litorale, per l'ambiente, in quanto l'alterazione dell'ecosistema minaccia habitat tutelati a livello nazionale, inclusi i siti SIN (Siti di Importanza Nazionale) e ZSC (Zone Speciali di Conservazione) presenti nell'area, per l'economia locale, se è vero, come è vero, che il degrado ambientale compromette il potenziale turistico e le attività economiche legate al mare, ed in ultimo, ma non per importanza, per le future generazioni, a cui, se non si mettono in atto interventi immediati, si rischia di lasciare un patrimonio naturale irrimediabilmente compromesso”.
Il comitato "Uniti per il Golfo di S. Eufemia", quindi, insieme ai cittadini firmatari della petizione, chiede “con urgenza alle autorità competenti di avviare immediatamente rilevamenti tecnici approfonditi per identificare con precisione le fonti e la natura degli inquinanti presenti, di predisporre un piano di bonifica straordinario con tempi certi e risorse adeguate, di implementare un sistema di monitoraggio continuo della qualità delle acque marine, di adottare misure preventive efficaci per evitare il ripetersi di situazioni simili ed , infine, di garantire la massima trasparenza sui risultati delle analisi e sugli interventi programmati”.
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