Lamezia, Melina (Uil Scuola Catanzaro): oltre 100 posti in meno per collaboratori scolastici

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di Fernando Giacomo Isabella

Lamezia Terme, 13 ottobre - E’ noto che la scuola vive uno dei momenti più complessi degli ultimi decenni per via dei tagli, del malcontento, della cattiva organizzazione e delle possibili via d’uscita della crisi che alimentano sovente nuove polemiche. A pagare dazio è la generazione di domani costretta a vivere in una condizione inquieta, che nel sud del Bel Paese si somma inevitabilmente alle croniche difficoltà. “E’ innegabile - ha dichiarato Anna Melina segretario generale Uil scuola Catanzaro - che in un contesto socio-economico difficile come quello della scuola meridionale, questa si trovi ad affrontare maggiori difficoltà rispetto ad altre zone del Paese dotate di maggiori strutture ed opportunità. La Uil Scuola ha fatto proprie le preoccupazioni dei genitori degli alunni, in particolare di quelli diversamente abili, che nel primo mese di scuola hanno atteso invano l’arrivo dei relativi docenti”.

Quali sono le iniziative programmate dal sindacato per provare ad uscire fuori dal tunnel della crisi?

“La Uil Scuola ha sempre avviato, nella ricerca di una possibile mediazione delle diverse posizioni istituzionali, tentativi di  dialogo con l’amministrazione pubblica per contribuire, nell’interesse dei lavoratori della scuola ma anche degli alunni e delle loro famiglie, alla soluzione dei problemi. Si registra con amarezza, però, che è in atto, a livello nazionale e periferico, una mortificazione del ruolo del sindacato, spesso considerato semplice destinatario d’ informazioni “ a scadenza” e non interlocutore privilegiato, perché portatore di interessi collettivi, con cui discutere e dialogare alla ricerca di interventi possibili e qualificati per i problemi del mondo della scuola. E’ questo, a mio parere, un aspetto della crisi profonda che attraversano le istituzioni italiane. Non compete al sindacato l’adozione di misure atte a ridurre la crisi. La Uil Scuola, però, ha attivato una serie di iniziative e azioni propositive a difesa della qualità del servizio pubblico”.  

Quali?

 "Conferma degli scatti di anzianità, le 67 mila immissioni in ruolo, il ripristino della norma sulla validità a fini pensionistici del riscatto del servizio militare e del periodo degli studi universitari e l’eliminazione della norma sulle tredicesime. Potrei continuare".

Gli insegnanti italiani trascorrono più ore in aula ed hanno lo stipendio più basso rispetto ai colleghi europei. La colpa è della crisi, della politica oppure dei sindacati?

“Al sindacato, certamente, non può attribuirsi alcuna responsabilità; ha sempre cercato di rappresentare ai governi la specificità del mondo della scuola nel più ampio comparto del pubblico impiego e di suggerire misure, non solo economiche, per valorizzarne la professionalità. Il problema reale, però, è che in Italia si è sempre investito poco sull'istruzione, certamente meno della media europea”.   

Il coordinatore provinciale della Gilda di Catanzaro ha affermato che per la scuola quello appena iniziato: “sarà un anno pesantissimo”. Concorda?

“Mi sembra assolutamente scontato. Tale affermazione è facilmente condivisibile se si pensa che nell' anno scolastico 2011/2012 si realizza la terza tranche dei tagli agli organici previsti dall'art. 64 della legge 133/08, tagli che si aggiungono a quelli già effettuati nei due anni scorsi. Altro dato allarmante è la presenza, soprattutto concentrata nelle regioni del sud Italia, di molti docenti di ruolo in esubero. La riduzione del personale ATA mette a rischio la regolare erogazione del servizio pubblico, non garantisce la regolare assistenza e vigilanza agli alunni. Nella provincia di Catanzaro, tanto per fare un esempio, a fronte degli oltre quattrocento collaboratori scolastici impiegati nell’anno scolastico precedente, quest’anno si fa fatica ad arrivare a 300 assegnazioni di incarico”.

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