Lamezia, studenti Perri Pitagora a lezione di sicurezza stradale, tecniche investigative e cyberbullismo con i carabinieri

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Lamezia Terme - Proseguono gli incontri educativi sul tema “legalità” presso l’Istituto Comprensivo Perri Pitagora. Nei giorni scorsi, gli alunni delle classi quarte della primaria Maggiore Perri e delle prime classi della secondaria Pitagora hanno imparato le principali regole di educazione stradale con il Maresciallo Maggiore dei Carabinieri Pezzi, comandante di Stazione, e l'appuntato La Piana. Gli alunni hanno testato con mano le apparecchiature e gli strumenti utilizzati dagli uomini dell’arma per il controllo del territorio e il rispetto delle regole stradali; particolarmente coinvolgente la simulazione dell’alcol test. Il maresciallo ha poi affrontato il tema della sicurezza sulla strada e, in particolare, delle leggi che regolano la guida dei ciclomotori, delle minicar; ha evidenziato l’importanza dell’uso del casco, una protezione che può salvare la vita.

Venerdì 23 febbraio, invece, i ragazzi delle classi seconde della Pitagora hanno avuto la possibilità di interfacciarsi con il S.Tenente Andrea Trabucco, con il Maggiore Christian Bruscia, rispettivamente Comandante della Sezione operativa e Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Lamezia Terme e di tre militari del nucleo operativo investigativo. Gli ufficiali hanno illustrato la storia e l’evoluzione delle investigazioni scientifiche, consentendo ai ragazzi di conoscere il lavoro di chi effettua quotidianamente indagini e sopralluoghi, evidenziando tecniche operative e modalità particolari d’indagine. Sin dal lontano 1910 Edmond Locard, criminologo francese, fondò a Lione il primo laboratorio di medicina legale, dando avvio alla scienza forense. Il carabiniere di investigazioni scientifiche è colui che si occupa delle indagini tecnico scientifiche - ha spiegato Trabucco -  e nei casi più gravi effettua i sopralluoghi sul luogo del crimine per il reperimento di prove utili alla polizia giudiziaria. Gli specialisti intervenuti si sono prodigati a spiegare nel dettaglio come un analista si approccia ad una scena del crimine: a cominciare dal vestiario di lavoro, per passare ai diversi processi da mettere in atto per la raccolta delle impronte su diversi materiali. I Carabinieri sono coloro che hanno anche, tra gli altri, l’incarico della raccolta e della verifica delle prove all’interno di una scena di reato.

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I ragazzi, è detto in una nota: “hanno avuto occasione di osservare gli strumenti utilizzati nel lavoro investigativo, gli stessi che spesso vedono in TV in mano ai RIS, Reparto Investigazioni Scientifiche dell'Arma dei Carabinieri che svolge attività tecnico-scientifica nell'ambito delle indagini preliminari. Partecipi ed attenti, i ragazzi hanno attivato un serrato confronto ricco di domande e spunti di riflessione a cui il dirigente dell’Istituto scolastico Giuseppe De Vita e i referenti per l’Arma dei Carabinieri hanno risposto, con la finalità di fornire ai ragazzi ogni strumento utile a riconoscere e prevenire le forme di criminalità”.

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“L’Arma dei Carabinieri - ha sottolineato il dirigente - è un punto di riferimento importante nella nostra società ed è giusto che i ragazzi abbiano modo di conoscere le persone che la compongono, per comprenderne e apprezzarne il ruolo”. Fondamentale per i ragazzi – ha sottolineato il S.Tenente Trabucco – “potere fruire di un’ora di lezione alternativa che può trasmettere ciò che sui libri può non trovarsi”. Ha concluso l’evento il dirigente Giuseppe De Vita che ha ringraziato l’Arma e gli ufficiali per il prezioso intervento magistrale con cui hanno carpito l’attenzione dei ragazzi e li hanno interessati, informandoli e fornendo loro molti spunti di riflessione, anche riguardo al cyberbullismo, problema che purtroppo attanaglia la gioventù.  Il S.Ten. Trabucco, infatti, ha invitato i ragazzi ad un uso consapevole del telefono cellulare, chiarendo che un’immagine o un messaggio qualsiasi inviato da cellulare mai potrà essere definitivamente eliminato.  Il dirigente ha, infine, ringraziato la prof.ssa  Maria Antonietta Torchia, referente alla legalità dell’Istituto.

L’impegno del Perri Pitagora nel promuovere la cultura della legalità tra gli studenti “è stato così rinnovato – concludono dalla scuola - con ancor più convinzione per il nuovo anno scolastico e proseguirà con ulteriori occasioni di crescita, nella consapevolezza che la scuola, l’istruzione,  il rispetto delle regole, l’educazione alla legalità e la sicurezza rappresentino le basi per la formazione integrale del cittadino”.

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