Tar, inaugurazione anno giudiziario. Salamone: "L'eccessiva conflittualità frena lo sviluppo della regione"

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Catanzaro – “In Calabria in varie occasioni il Tribunale amministrativo è stato chiamato a pronunciarsi in giudizi che vedono parti contrapposte Amministrazioni pubbliche in un contesto che evidenzia la violazione del principio di leale collaborazione tra le Istituzioni”. Lo ha detto il presidente del Tar Calabria, Vincenzo Salamone, incontrando i giornalisti in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario del Tribunale amministrativo regionale. Ad affiancare Salamone durante la cerimonia, il presidente della seconda sezione Nicola Durante e i Magistrati amministrativi Francesco Tallaro, Francesca Goggiamani, Pierangelo Sorrentino, Arturo Levato e Silvio Giancaspro. Presenti le autorità civili, militari e religiose, i rappresentanti del mondo accademico regionale, l'attuale commissario ad acta per la sanità in Calabria, Saverio Cotticelli e il suo predecessore Massimo Scura, nonché il presidente di Anci Calabria, Gianluca Callipo. “Segnalo una forte conflittualità - ha proseguito Salamone durante la relazione di apertura - tra Istituzioni a vari livelli che non determina le condizioni per consentire un adeguato sviluppo economico e sociale alla Regione. Conflittualità cui non è estraneo nemmeno il mondo della giurisdizione. Si tratta di un contesto che determina sfiducia nelle istituzioni e, soprattutto, disorientamento; condizioni che vanno evitate in particolare in una realtà sociale quale quella della Calabria, caratterizzata da una fortissima presenza delle organizzazioni criminali che condizionano la vita sia delle istituzioni che di ampi settori dell'economia e della società”. Il riferimento del presidente Salamone è ai contenziosi che hanno interessato l'Ente Regione e la struttura commissariale alla Sanità, così come la vicenda che ha riguardato la Camera di Commercio di Catanzaro e il conflitto di legittimità ingaggiato con la Regione. Tutte conflittualità, che secondo Salamone “rischiano di compromettere l’efficienza dei servizi, soprattutto in un campo come quello della tutela della salute”.

Sanità

“Mi pare peculiarità della Calabria - ha spiegato il presidente del Tar Calabria - non solo nel campo sanitario, che questa conflittualità sia eccessiva. Poi l'effetto che si produce è un grave danno per la collettività perché anche i servizi ne risentono in termini anche di efficienza. Il problema è che il commissario, per la struttura che oggi ha, si deve necessariamente avvalere del sistema organizzativo della Regione, questo è indubbio. Il commissario, da solo o col sub-commissario, non può andare a svolgere un'attività di gestione dell'intero sistema quindi il rapporto di leale collaborazione è fondamentale. I soggetti sono tre, il commissario, il sistema organizzativo della Regione e le Aziende sanitarie". Per quanto riguarda i numerosi ricorsi che giungono al Tar sui budget dati alla sanità privata, il presidente del Tar Calabria ha aggiunto che "il problema e' che le risorse vanno ripartite. Le scelte, e questo è stato ritenuto corretto dalla giustizia amministrativa sia in primo grado che in appello, indicano in primo luogo che le risorse vanno utilizzate per le strutture pubbliche e quindi è chiaro che le strutture private accreditate sono di aiuto alle strutture pubbliche. In primo luogo, però, il servizio deve essere un servizio pubblico e va garantito con le strutture del Sistema sanitario nazionale".

Scioglimento dei comuni per infiltrazione mafiosa

"La Calabria ha la più alta percentuale di Comuni sciolti per mafia, quindi c'è un problema di funzionalità degli enti locali, ma anche un problema della normativa". Il problema della normativa - ha aggiunto Salamone- è che, secondo una mia valutazione personale, il sistema del commissariamento non funziona perché sciogliere gli organi direttivi e mantenere i dirigenti, che sono poi quelli che gestiscono i Comuni, non è utile, tant'è che ci sono Comuni sciolti 2-3 volte, significa che il tessuto democratico non è maturo. D'altra parte - ha proseguito Salamone - è uno strumento straordinario perché comporta la sospensione dei principio di democrazia applicata negli enti locali, quindi c'è un bilanciamento di situazioni molto delicato". Secondo il magistrato del Tar "un'altra valutazione che stiamo facendo è una serie di misure intermedie, come il tutoraggio, per creare condizioni prima di arrivare allo scioglimento, affiancando gli amministratori con un sistema di controlli che - ha concluso Salamone - eviterebbe di ricorrere allo strumento del commissariamento".

Le interdittive antimafia

“Siamo nell’ordine di una settantina di ricorsi sopravvenienti all’anno, e abbiamo una pendenza di circa 120-130 ricorsi, e comunque non abbiamo un grosso arretrato. La tendenza è che c’è un certo rigore su questo tipo di provvedimenti – ha spiegato Salamone. Noi esercitiamo un sindacato pieno che riguarda i presupposti fattuali, sui cui facciamo istruttore estremamente rigorose, poi c’è una componente di una valutazione discrezionale dell’autorità di pubblica sicurezza, che è il prefetto, e sulle valutazioni discrezionali non possiamo entrare a meno che non siano palesemente illogiche. Poi c’è stata una linea del Consiglio di Stato verso un sindacato serio, perché – ha concluso il presidente Salamone - il sistema si regge solo se c’è un momento processuale in cui le parti possono esercitare il diritto di difesa, che all’interno del procedimento al momento non è garantito, e questa è la criticità maggiore”.

Carenza di organico

“Nel corso del 2018 l'organico del tribunale amministrativo regionale è stato di otto magistrati, assegnati in numero di quattro alla prima sezione e di quattro alla seconda. A seguito del disposto trasferimento, senza sostituzione, di due magistrati entrambi in servizio nella seconda sezione, Il Tribunale sarà dal primo maggio nell'impossibilità di operare con due sezioni, salvo provvedimenti del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa che rendano possibile la composizione di due collegi giudicanti”. È questo il quadro tracciato dal presidente Salamone in merito alla carenza di organico, una problematica che si rinnova anno dopo anno. “È stato avviato – ha aggiunto il presidente regionale del Tar – un concorso per la copertura di 70 posti di referendario, che potrebbe essere oggetto di ulteriore ampliamento a seguito dell'incremento di organico previsto nella recente legge di bilancio 2019. Potrebbe essere – è l'auspicio di Salamone -l'occasione per coprire integralmente l'organico della sede di Catanzaro che attualmente è di 13 magistrati”.

Cotticelli e le troppe cause alla Regione

Alla cerimonia ha preso parte anche il commissario per la Sanità, Saverio Cotticelli, che ha lanciato un vero e proprio allarme sulle cause intentate nella sanità contro la Regione. "La Regione - ha detto - paga milioni di euro di interessi passivi sulle cause intentate dai privati, che così lucrano sul contenzioso contro la Regione. Sono cifre enormi e per questo chiedo l’aiuto dell’avvocatura distrettuale, della magistratura contabile, per attenzione questa situazione allarmante. Ci sono studi di avvocati che studiano ogni decreto per impugnarlo e chiedere non solo le somme dovute, ma gli interessi maggiorati. E’ una tecnica di arricchimento insopportabile”.

Bruno Mirante

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