Lamezia Terme – A un anno esatto dall’alluvione che il 21 ottobre 2024 ha messo in ginocchio l’area del lametino, restano ancora tante le criticità soprattutto sul fronte della viabilità. All’epoca ci fu un crollo lungo la Statale 280, diversi torrenti esondarono e sono stati ingenti i danni alle aziende agricole, al sistema dei collegamenti interni provocando il sostanziale isolamento di diversi centri dell’entroterra. A fare il punto a distanza di un anno esatto è oggi Domenico Giampà, sindaco di San Pietro a Maida, tra i paesi più colpiti. “Appena un anno fa – ricorda - la notte appena passata è stata una delle più dure di sempre, sia sotto il profilo umano, che amministrativo da sindaco. Una pioggia incessante non si placava e la Prefettura e la Protezione Civile, comunicavano del superamento soglie della pioggia a causa di un maltempo peggio di qualsiasi previsione. Ricordiamo infatti che l’allerta diramata dalla Protezione Civile era “gialla”.
“A notte fonda, dall’una e mezza in poi, arrivavano le prime telefonate con richiesta di aiuto, da parte di cittadini rimasti bloccati in auto, che non riuscivano a rientrare a casa, poiché le strade – prosegue sui social - erano già impraticabili, per frane e smottamenti. Il nostro paese era già isolato e non raggiungibile dai vigili del fuoco e dai mezzi di soccorso. Così senza nemmeno pensarci due volte, con in testa la tragedia dell’alluvione del 2018, siamo usciti con il fuoristrada comunale assegnato dalla Protezione Civile. Abbiamo girato tutta la notte, recuperato diverse persone che erano rimaste per strada, portandole in sicurezza nella sede municipale”.
“I danni sono stati tantissimi. A partire dalle prime luci del mattino, la reazione della nostra gente è stata favolosa, così come la vicinanza e la disponibilità delle istituzioni. Tutti al lavoro per spalare e ripulire le strade coperte dal fango. Un anno dopo rimangono delle criticità: abbiamo ottenuto 1 milione per la sistemazione di via Crati e 800 mila euro per la messa in sicurezza di San Marco, ma i tempi della burocrazia ci faranno passare quest’altro inverno. La burocrazia, nonostante lo stanziamento delle risorse, frena sia la ricostruzione del ponte sul Cottola, che i lavori di sistemazione della Strada provinciale 90. Stiamo procedendo all’aggiornamento del piano di protezione civile e abbiamo deciso in contatto e in collaborazione con Stazione Meteorologica Sant'Elia di Catanzaro di provvedere ad installare una stazione meteorologica tutta nostra, perché nell’istimo questi fenomeni alluvionali in questo periodo dell’anno potranno ricapitare, così come già accaduto in passato”.
“I tempi della burocrazia – afferma infine - non sono i tempi dell’emergenza e la prevenzione e l’informazione sono fondamentali per farci trovare pronti davanti a questi fenomeni alluvionali. È stata dura, ma ancora una volta la popolazione di San Pietro a Maida ha dimostrato a tutti di cosa è capace soprattutto nei momenti di difficoltà. Proveremo a farci trovare sempre pronti e non smettiamo di monitorare la messa in sicurezza di ciò che è stato già finanziato”.
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