
Lamezia Terme - Come da tradizione, il Vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, mons. Serafino Parisi, rivolge il suo messaggio per il Santo Natale 2025 alla comunità.
"Gli auguri di questo Natale 2025 li affido ad alcuni testi del libro del profeta Isaia, che sono dei testi messianici, che verranno poi recuperati nel Nuovo Testamento, per dire della incarnazione del figlio di Dio, Gesù Cristo. Alcuni di questi testi sono recuperati dal cosiddetto libretto dell’Emmanuele che contiene delle profezie, appunto, legate al Messia che dovrà venire - così saranno, poi, lette all'interno del Nuovo Testamento -. Prima di questo libretto dell'Emmanuele, che va dal capitolo VII al capitolo XII del libro del profeta Isaia, al capitolo II, noi troviamo una prima immagine molto nota che, però, per noi è espressiva per questo augurio. Cioè, che le spade saranno trasformate in aratri e le lance in falci. Vuol dire che tutti gli strumenti di guerra saranno trasformati in attrezzi di lavoro, per cui l'uomo dovrà misurarsi nel lavorare da terra, nel fare un'opera di coltura, ma anche un'opera di cultura proprio per dare alla terra questa nuova linfa che è praticamente l’attraversamento della storia con un solco di speranza, fatto, appunto, dagli attrezzi di lavoro, che è sulla linea della pace.
La seconda immagine per questo augurio si trova all'interno del capitolo IX del libretto dell'Emmanuele del libro del profeta Isaia ed è l'immagine del popolo che camminava nelle tenebre che, ad un certo punto, vide una grande luce. Dunque, anche qui avviene un’opera di rinnovamento totale perché il giogo pesante verrà spezzato e anche la lancia dell’aguzzino sarà tolta. Quindi, non si praticherà più l'arte della guerra, ma all'interno di questo testo viene data una indicazione precisa: la motivazione di questo rinnovamento totale della storia sulla linea dell'amore e della pace, sulla linea della misericordia e dell'annuncio della salvezza. Dice questo testo: “perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio”. E, allora, questo bambino viene identificato con il figlio di Dio, Gesù, che prende la carne dell'umanità, attraversa la storia dell'umanità, ne conosce le gioie, ma anche il patire e dà un frammento di eternità, di luce, a questa storia spesso oscurata, a volte, molte volte, da noi stessi.
La terza immagine è tratta sempre dal profeta Isaia, ma questa volta dal capitolo XXXV: si parla di una strada che attraverserà la steppa, una strada che passerà da una parte all'altra del deserto e questa strada sarà chiamata la via santa, il sentiero della salvezza, la via dei redenti. È la strada dell'incontro: Dio viene verso di noi nel Figlio Gesù e noi siamo chiamati ad andare verso di Lui proprio per fare esperienza di questo bambino che sconvolge, con la sua fragilità, con la sua debolezza, la storia dell'umanità. Cioè la stravolge, la trasfigura nel bene.
L'augurio, allora, che faccio a tutti è questo: che ognuno di noi possa disporsi ad accogliere nella sua vita il Mistero, perché il Mistero può dare senso alla nostra esistenza, luce alla nostra oscurità e può farci intraprendere una strada, che è quella della giustizia, della pace, della fraternità che il mondo oggi aspetta. Questo dipende anche da noi.
Auguri a tutti di un Santo Natale".
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