
Lamezia Terme – Sono in tutto tre le persone iscritte nel registro degli indagati da parte della procura di Lamezia Terme per il crollo della facciata della palazzina di via Galluppi, avvenuto lo scorso 2 settembre, quando nella tarda mattinata era venuta giù la facciata laterale di un edificio a quattro piani, non coinvolgendo fortunosamente alcuna persona.
La procura aveva, infatti, aperto un fascicolo di indagine per fare piena luce sulla dinamica e verificare eventuali responsabilità penali e dopo quasi quattro mesi di lavoro e di ricostruzione i magistrati di Lamezia hanno mosso accuse formali nei confronti del committente dei lavori, dell’escavatorista e del responsabile tecnico del cantiere. Nella zona, infatti, erano in corso lavori di scavo con l’utilizzo di mezzi meccanici che potrebbero dunque aver provocato il cedimento.
L’area e le zone vicine erano state immediatamente messe in sicurezza e poste sotto sequestro ed evacuate le famiglie, anche degli stabili vicini. Un nucleo, residente proprio nel palazzo crollato, da quanto si apprende è ospite in un appartamento messo a disposizione della ditta. Oggi il palazzo si presenta ancora transennato e svuotato di tutto, già poco dopo il crollo – dopo i primi interventi di sicurezza da parte dei vigili del fuoco – era stato consentito l’accesso ai residenti per recuperare gli effetti personali strettamente necessari.
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