Lamezia, il 2025 della politica: poche luci, tante ombre e querelle inutili

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Lamezia Terme - Fine anno tempo di bilanci. A Lamezia il 2025 è stato un anno che i più speravano positivo ma che nell’ultima parte si chiude con il "caso Canadair" sempre più incalzante, e che non può essere annoverato all’interno di una mera e bieca questione campanilistica. Dietro la vicenda si nasconde una chiara ed evidente inadeguatezza della classe politica, come abbiamo rimarcato più volte. Incapace di “difendere” il territorio come avviene in altre realtà della regione. Una classe politica che, piaccia o meno ai diretti interessati, è assoggettata a logiche spartitorie che interessano altri territori e non quello lametino. Insomma, una classe politica succube con "politicanti" che badano ai loro interessi personali e non a quelli dell’intera comunità. Pronti, e proni, a "vendersi" il ruolo acquisito a discapito della comunità che dovrebbero rappresentare.

Lo spostamento della base Canadair da Lamezia a Crotone (già annunciato negli anni passati e peraltro con grande dispendio economico per realizzarla dal nulla quando ne esiste già una e che, a detta anche di esperti, non danneggia affatto il ruolo commerciale dello scalo), rappresenta proprio il culmine della "svendita" politica, del disinteresse legato anche all’assenza di "peso" all'interno della Sacal che qualcuno vuole sine die senza Cda, per trincerarsi dietro il paravento perenne dell'amministrazione unica. Quasi come se si trattasse di un "commissariamento". In questo senso, l'Amministrazione comunale lametina farebbe bene a "rivedere" la passata decisione, ed essere presente in Società con proprie quote che possono in qualche modo far “pesare” l’ubicazione dello scalo sul proprio territorio.

Non si tratta di campanilismo dunque, ma di pochezza contrattuale con una Società aeroportuale che, nonostante la contrarietà, in primis della Protezione civile e di tutti gli attori interessati alla base di Lamezia, decide che lo scalo debba privarsi della base dove tra piloti, famiglie, tecnici e altro, l'indotto non è di poco conto. Oltre all’affaire Canadair, esploso nelle ultime settimane, il 2025 ha portato i lametini al voto con la vittoria del centrodestra che su tante questioni importanti per la città, ovviamente, non dice una parola per non urtare la suscettibilità di Occhiuto e della sottosegretaria Ferro. Carisma non vuol dire, come intende qualcuno, l’abbellimento di una piazza per Natale o qualche iniziativa nei parchi, oltretutto realizzate grazie all’intraprendenza di Associazioni. Carisma e "attributi" significano avere una visione lungimirante dello sviluppo della città e sapere dire no anche ad esponenti del proprio partito che ipotizzano intestazioni del nostro aeroporto quando si sa benissimo che lo scalo internazionale di Lamezia un nome proprio ce l’ha già, ed è quello di “Sant’Eufemia”. Chi continua a parlare di intitolazione, e non di nuova denominazione, sa di dire una sciocchezza, perché oltre all'impossibilità del cambio di denominazione, anche l'intitolazione assume una mera disputa stucchevole su questo o quel nome, in quanto come già detto esiste già ed è, ripetiamo, "Sant'Eufemia". Si mente, insomma, solo per distrarre la massa dai problemi reali che sono una ripresa di fenomeni criminali, tasso elevato di disoccupazione, malessere sociale diffuso, mare inquinato, morti sul lavoro, furti.

Anche sul versante dei nuovi progetti dell'Amministrazione, si spera che il 2026 possa essere un anno foriero e che il "Programma di governo" della Giunta Murone prenda corpo, giacché fino ad oggi i progetti che stanno avendo una qualche luce, sono quelli legati all'operato della Giunta precedente. Con consiglieri che nella passata consiliatura "avversavano" Mascaro e che oggi si intestano risultati che non gli appartengono. Al sindaco Murone si può concedere l'attenuante dei primi sei mesi, trascorsi i quali, però - al netto delle variazioni di bilancio e dell’economia da Comune non certo in stato di grazia - da gennaio la sua Amministrazione dovrà far vedere qualcosa di concreto. Anche se, da quanto si vocifera da spifferi provenienti dal "Palazzo", il nuovo anno potrebbe portare novità all'interno della Giunta. Un esecutivo dal quale si sente qualche "scricchiolio", con un assessore che potrebbe lasciare una delle deleghe più importanti. Un 2025 che si chiude con intimidazioni a commercianti e imprenditori, sulle quali lasciamo agli investigatori fare chiarezza. Un anno, insomma, con poche luci e con tante ombre ma con la speranza e l'auspicio che si possa invertire la rotta e che Lamezia possa avere la giusta e legittima rilevanza.

Antonio Cannone

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