Lamezia, "Un’infiorata di speranza" alla Parrocchia Natività di Bella

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Lamezia Terme - "Papa Francesco, di venerata memoria, nella Bolla di indizione del Giubileo del 2025 rivolgeva a tutta la Chiesa questo augurio: «Possa il Giubileo essere per tutti occasione di rianimare la speranza»". Accogliendo questo monito del Successore di Pietro, anche quest’anno la Parrocchia Natività Beata Vergine Maria, nel quartiere Bella di Lamezia Terme, ha voluto offrire un momento di riflessione, attraverso la realizzazione dell’infiorata per la solennità del Corpus Domini, per ricordare a tutti che la «Speranza che non delude» offre la certezza dell’amore di Dio.

Don Aldo Figliuzzi racconta "così, per toccare il cuore e la mente di ogni persona, questo tappeto di 30 metri quadri realizzato con soli petali di fiori propone l’itinerario suggerito da un antico testo rabbinico, detto Poema delle quattro notti della salvezza, risalente a prima di Gesù. Il Poema parla di quattro notti (quattro è simbolo di universalità: riguarda ogni uomo!) che sintetizzano tutta la storia: in queste notti Dio ha sempre vegliato per portare la salvezza. La prima notte (posta vicino all’ingresso della Chiesa) è quella della Creazione, quando la Parola di Dio divenne luce. Il poema dice: «La prima notte fu quella in cui il Signore si rivelò sul mondo per crearlo: il mondo era deserto e vuoto e le tenebre ricoprivano la superficie dell’abisso. La Parola del Signore era luce ed illuminava. E la chiamò “prima notte”». La seconda notte è la notte della fede: quella della rivelazione di Dio ad Abramo, quella della legatura di Isacco. È la notte in cui avviene il miracolo di Dio che trae dalla morte alla vita; la notte in cui Abramo vede il suo unico figlio «ritornare alla vita» poiché Dio non vuole il sacrificio di Isacco (nell’infiorata è la mano di Dio che dona ad Abramo l’ariete da sacrificare). La terza notte di salvezza è quella dell’Esodo, quella dell’uscita salvifica dall’Egitto: la notte in cui l’angelo del Signore passò oltre le case degli ebrei segnate con il sangue dell’agnello sulle porte. La quarta notte è la notte in cui, dice il Poema, arriverà il Messia: «I gioghi di ferro saranno spezzati (…). Mosè salirà dal mezzo del deserto e il Re Messia verrà dall’alto. Uno camminerà alla testa del gregge e l’altro camminerà alla testa del gregge. E la Parola camminerà fra i due (…). È la notte di Pasqua, per la liberazione di tutte le generazioni d’Israele». La quarta notte è la notte di Pasqua: la notte in cui Cristo risorto vince le tenebre e, come mostra l’infiorata, col suo Sangue spezza le catene del peccato. Infatti, così canta l’Exsultet nella veglia di Pasqua: «Con il sangue sparso per la nostra salvezza ha cancellato la condanna della colpa antica. Questa è la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte, risorge vincitore dal sepolcro»".

Le quattro notti, prosegue "consegnano un messaggio di speranza perché ricordano che Dio fa di tutto per salvare l’uomo. Nello stesso tempo, le quattro notti insegnano all’uomo come rispondere degnamente all’amore di Dio: con un amore umile (la notte della creazione), vissuto nella fede (la notte di Abramo), nella speranza che Dio libererà da ogni male (la notte dell'esodo), imitando l’Amore senza limiti insegnatoci da Cristo (la notte del Messia). Poiché nelle vicende drammatiche della vita a nessuno è consentito sperare da solo, ma sempre e solo insieme, nella solidarietà e fraternità che tutti abbraccia alla croce di Cristo, àncora di speranza, ai piedi dell’Altare vi è il simbolo della speranza (un’ancora con forma a croce). Il simbolo della speranza è realizzato con le spighe di grano per ricordare che l’Eucaristia è il pane della speranza cristiana. Infatti, la festa del Corpus Domini ricorda che l’incontro con Gesù nell’Eucaristia è fonte di speranza per il mondo se, trasformati per la potenza dello Spirito Santo ad immagine di colui che si riceve, ogni uomo porta, a quanti ne hanno bisogno, speranza, perdono, guarigione e amore, condividendone la vita e camminando insieme nella ricerca di un’autentica vita umana in Cristo". L’infiorata è visitabile anche nei giorni seguenti la Domenica del Corpus Domini.

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