
Lamezia Terme - Domenico Taverna, del Pd cittadino, interviene in merito alla querelle sul bilancio che sta tenendo banco tra le forze politiche in città. In particolare, sostiene come “la recente querelle tra l'attuale Sindaco Murone e l'ex Sindaco Mascaro, entrambi espressioni del centrodestra, ha un esito grave per Lamezia Terme: la più totale incertezza sulla reale situazione finanziaria del Comune. La battaglia politica ha messo in luce criticità profonde, rendendo palese che la tanto decantata "Ferrari" dei conti è in realtà un veicolo con una manutenzione più che dubbia. Il dibattito è esploso tra rivendicazioni di risanamento e la cruda realtà dei documenti. L'ex Sindaco Mascaro ha rivendicato di aver risanato i conti senza ricorrere a nuovi mutui, una scelta legittima che va accettata. A ciò, ha fatto seguito il Consiglio Comunale in cui l’attuale Amministrazione (formata in buona parte dagli stessi membri della precedente) ha certificato, su indicazione della Corte dei Conti, l’esistenza di un disavanzo significativo”.
Secondo Taverna “è fondamentale, tuttavia, scindere i termini “disavanzo” e “debito” per capire il problema. Immaginiamo il Comune come un negozio. Il debito è una singola fattura che il negoziante deve pagare al fornitore (€1.000 per 100 maglie). Il disavanzo è invece il saldo negativo finale a chiusura d'anno. Si verifica quando le risorse totali disponibili (€5.000) sono inferiori al totale complessivo delle obbligazioni da pagare (€8.000), lasciando un "buco" di €3.000. I debiti sono le singole fatture, il disavanzo è l'insufficienza di cassa per pagarle tutte. Come dichiarato dall’assessore Bifano, quello di Lamezia è un "bilancio affaticato". Pur avendo cassa positiva (quindi non ci sono problemi immediati di liquidità), si è riscontrata una mancanza di risorse a copertura di passività pregresse. Il disavanzo comunale è alimentato da diverse problematiche, tra cui il cronico problema della riscossione dei crediti (tema su cui si attendono urgenti azioni da questa Amministrazione). Il ripiano proposto avverrebbe soprattutto tramite alienazioni (vendita di beni comunali) che sono incerte e non immediate a causa della volatilità del mercato immobiliare e delle lunghe tempistiche della vendita, rischiando di non garantire la copertura tempestiva del disavanzo. Tuttavia, la prospettiva di un'opposizione che guarda al futuro non può limitarsi all'elogio di un mero "pareggio di bilancio". Appianare i debiti è lodevole, ma la città ha bisogno di un salto di qualità. Investire è creare valore, dobbiamo cambiare prospettiva. Ricorrere ai prestiti (mutui) per investimenti produttivi non è un costo, ma una leva strategica per lo sviluppo. Un prestito, se gestito con visione, permette di generare un valore maggiore per la collettività in termini di infrastrutture, servizi e opportunità che generino una vera svolta per il territorio”.
In questi anni, sostiene infine il giovane esponente del Pd “la priorità è stata dichiaratamente il risanamento dei conti, a discapito degli investimenti straordinari. Eppure, le amministrazioni di centrodestra avevano a disposizione strumenti di finanziamento eccezionali, come i fondi PNRR e Pinqua, che per loro natura non vanno a ripianare debiti di bilancio, ma finanziano la crescita. Nonostante la disponibilità potenziale di centinaia di milioni di euro spendibili, gli effetti concreti di questi ingenti fondi non si vedono. Quali sono le opere, le infrastrutture, i progetti strategici realizzati in grado di far svoltare davvero Lamezia Terme? È palese che la cittadinanza è stata confusa da false informazioni sulla tenuta dei conti. Lamezia Terme merita di avere contezza dello stato reale delle finanze, di stabilire le responsabilità amministrative e soprattutto necessita di trasparenza e investimenti su un futuro sostenibile”.
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