Lamezia, a Palazzo Nicotera presentato il primo romanzo di Marinella Vitale “La vita sa essere dolce”

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Lamezia Terme - Un romanzo d’amore, di potere, di passione, di riscatto, che racconta la Calabria come terra di bellezza e di contrasti: è il primo romanzo di Marinella Vitale, “La vita sa essere dolce”, edito da Iride, marchio di narrativa del gruppo editoriale Rubbettino, già vincitore del premio “L’oro della stampa” 2025. Ne hanno discusso con l’autrice, nella sala affrescata di Palazzo Nicotera, la giornalista Antonella Tropea, l’editore Florindo Rubbettino, l’assessore alla Cultura Annalisa Spinelli, in una serata animata dal pianoforte del Maestro Francesco Sinopoli e dai reading della voce narrante Emanuela Stella. Fra gli ospiti in sala anche il presidente di Fondazione Trame Nuccio Iovene, l’onorevole Ida D’Ippolito, la presidente Uniter Gabriella Colistra.

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Un esordio felice nella narrativa, quello di Marinella Vitale, già nota per la raccolta poetica “Al Tramonto del giorno” e per il saggio “In viaggio con Dante”, entrambi usciti nel 2021. L’autrice supera ancora la prova di una scrittura sicura, che conduce il lettore con sapienza dalla vita patinata della Milano bene ad un piccolo paese immaginario della Calabria aspromontana, Calamonte, segnato dall’emigrazione, dallo sfruttamento, dalla fatica, ma allo stesso tempo scrigno di bellezza inestimabile e di onirica arcaica magia. Lo fa attraverso gli occhi di Francesca, giovane avvocatessa milanese, che si trova ad intraprendere quasi senza saperlo un viaggio alla scoperta delle proprie origini, attraverso le pieghe di una storia avvincente e fitta di mistero, che la porterà infine a superare le insicurezze e le paure di sempre, per capire a quale universo desideri davvero appartenere. Un romanzo di formazione, che lascia però spazio a voci molteplici e a una lingua che si snoda con disinvoltura fra la prosa poetica e il dialetto, mantenendosi piacevole e musicale, e come osservato da Florindo Rubbettino, “adatta a coprire le lunghe distanze” e del tutto coerente con sé stessa, nel ritmo e nello stile, per tutta la durata del lavoro. Un lavoro che, come sottolineato dall’autrice, “intreccia realtà e fantasia, l’inventato all’inventabile”, portando all’attenzione del lettore temi sociali impossibili da ignorare – la ‘ndrangheta, l’immigrazione e la rivolta di Rosarno, l’alfabetizzazione delle masse, lo spopolamento dei borghi – ma anche scorci di pura bellezza, e un “sentimento del paesaggio” che permette di scorgere attraverso gli occhi dei protagonisti i fregi del palazzo dei baroni De Lellis, “il mare di cento colori” e gli ulivi giganti della Costa Viola. Infine l’amore inteso come “la forza che muove il mondo” e che offre il coraggio delle scelte più vere, quelle capaci di cambiare la vita: perché la vita va afferrata al volo, nell’attimo stesso in cui ti sorprende. “Marinella Vitale riesce a cogliere la bellezza di un mondo al quale noi ci siamo talmente abituati da non riuscire più a vederlo”, sottolinea l’assessore Spinelli, “e lo fa attraversi lo sguardo di una forestiera, affrontando il tema importante delle migrazioni”. L’assessore ricorda qui le donazioni recenti da parte di emigranti originari del nostro territorio, che hanno offerto ultimamente alla città una statua di Franco Costabile e una di Gianni Renda che sarà apposta nei pressi dello stadio omonimo. Infine un elogio alla cultura, che offre riscatto, porta luce e permette di “girare pagina, dopo gli ultimi atti intimidatori che hanno offuscato la vita di questa città, ai quali è necessario reagire”.

Giulia De Sensi

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