Mario De Grazia: "Decisione Occhiuto è una sfida arrogate e presuntuosa nei confronti dei calabresi"

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Lamezia Terme: "La sfida arrogante e presuntuosa di Occhiuto merita una risposta adeguata alla gravità della situazione regionale e alla supponenza sua e di questa classe dirigente che si è dimostrata del tutto impari ai problemi che assillano la Calabria". E' quanto dichiara Mario De Grazia, ex consigliere regionale negli anni 90' e responsabile del "Comitato difendiamo la Costituzione".

"Le dimissioni presentate all'assemblea regionale e la successiva dichiarazione di ripresentarsi alle elezioni, indipendentemente dell'indagine giudiziaria che lo riguarda, - afferma De Grazia - è, infatti, una sfida arrogante nei confronti dei Calabresi e della stessa Istituzione regionale: "mi dimetto e mi ripresento", perché convinto che gli elettori calabresi, in buona parte sudditi fedeli e perfettamente integrati nel sistema di potere, lo rivoteranno, perché lo amano e lo riconfermeranno presidente!
Di converso, dinnanzi a tale vergognoso balletto, che denota scarso senso delle Istituzioni, scarsa fiducia nell'intelligenza degli elettori e molta nella sua che somiglia tanto ad un "giocatore di poker" aduso a bleffare, c'è un Calabria, ultima Regione d'Italia e d'Europa per lavoro e occupazione, servizi sanitari, scuola e asili, trasporti e viabilità, reddito pro capite, per emigrazione di giovani diplomati e laureati".

"La sfida di questa destra illiberale va comunque accettata e dobbiamo tutti auspicare che, malgrado la ristrettezza dei tempi, le forze democratiche e progressiste abbiano un sussulto di orgoglio politico e civico, un supplemento di impegno generoso nel saper anteporre, per tale urgenza, ogni interesse di "bottega" o personale ed offrire una proposta alternativa, unitaria e, nel contempo, fortemente innovativa. È certamente difficile per i partiti del centrosinistra, in buona parte omologati a partiti "leggeri" che si radunano solo in previsione di scadenze elettorali, trovare le risorse umane, sociali e motivazionali adeguate per costruire una risposta capace di entusiasmare i cittadini calabresi e portare alle urne i tanti elettori delusi che da tempo disertano le cabine elettorali".

"Ma da dove ripartire, per affrontare questa inedita, grande sfida democratica con la speranza di poterla vincere? Penso proprio che occorra riprendere con forza le tematiche di difesa della Costituzione e di lotta all'autonomia differenziata, ( ma anche al premierato, alla divisione delle carriere dei Magistrati, al decreto sicurezza), che bisogna ragionare di politica regionale in modo diverso dal passato e lanciare autentici segnali di cambiamento: vicinanza seria ai problemi della gente che chiede ascolto e condivisione, che pretende unità, ma non di facciata ed effimera, che vuole novità, qualità e competenza, ma anche senso di servizio e affidabilità.  È possibile mettere insieme in così breve tempo un'alternativa democratica e di salvezza regionale che sia capace di esprimere una vasta rappresentanza e un largo consenso popolare?
Bisogna crederci sino in fondo. Può essere ancora possibile a patto che si cerchi un' innovazione autentica in termini di qualità, si abbia una nuova concezione della cultura politica calabrese, e si metta in campo con coraggio un personale politico affidabile, competente e, dove possibile - conclude - anche nuovo e innovativo". 

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