Lamezia, Progetto Gedeone propone un’alleanza per rilanciare i beni culturali della città

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Lamezia Terme - "La città è custode di un patrimonio culturale e archeologico di grande valore, che racconta la storia millenaria del territorio. Luoghi come il Castello Normanno-Svevo, l’Abbazia Benedettina, l’area archeologica di Terina e il Bastione di Malta rappresentano non solo testimonianze storiche, ma anche potenziali spazi di vita, incontro e crescita per la comunità". Lo sostiene Progetto Gedeone proponendo un’alleanza per riaccendere i luoghi della storia. "Tuttavia - sostengono - molti di questi beni restano oggi poco accessibili, non per mancanza di interesse, ma per l’assenza di un modello di gestione che ne consenta una fruizione continuativa e sostenibile. In questo scenario, la Convenzione di Faro – ratificata dall’Italia nel 2020 – offre una chiave di lettura preziosa: il patrimonio culturale non è solo da conservare, ma da vivere, condividere e rendere parte attiva della società".

La Convenzione, ricordano: "promuove il coinvolgimento diretto delle comunità nella valorizzazione dei beni culturali, riconoscendo il diritto di ogni cittadino a partecipare alla vita culturale del proprio territorio. Questo approccio richiede un equilibrio tra conservazione e fruizione, che può essere raggiunto solo attraverso una gestione intelligente, inclusiva e partecipata. Una risposta concreta a questa sfida può venire dal terzo settore, che a Lamezia Terme è già pronto e attivo. Associazioni, cooperative e realtà culturali locali dispongono di competenze, energie e visione per trasformare questi luoghi in spazi aperti, accessibili e capaci di generare valore sociale. Il turismo sociale e sostenibile è una delle strade più promettenti: visite guidate, laboratori didattici, eventi culturali, percorsi inclusivi e collaborazioni con artisti e artigiani locali possono restituire vita e significato a beni oggi silenziosi".

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Per il Progetto Gedeone "è il momento di costruire un’alleanza concreta tra istituzioni, cittadini e terzo settore. I soggetti del territorio sono pronti a fare la loro parte, a prendersi cura dei beni culturali e a renderli accessibili, vivi e utili per tutti. Chiediamo alle istituzioni di aprire un tavolo di lavoro, di ascoltare le proposte che già esistono e di facilitare percorsi di gestione condivisa. Chiediamo alla comunità di partecipare, di credere nel valore del proprio patrimonio e di contribuire con idee, tempo e passione. Lamezia Terme può diventare un modello di innovazione culturale, dove la memoria si intreccia con il futuro e dove il patrimonio non è solo ciò che si eredita, ma ciò che si costruisce insieme".

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