Lamezia Terme - La Calabria resta tra le regioni italiane più fragili sul fronte della lettura e dell’accesso ai libri. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Associazione Italiana Editori (AIE), soltanto il 58% della popolazione con più di 15 anni dichiara di aver letto almeno un libro nell’ultimo anno. Quindici punti percentuali in meno rispetto al Centro Nord (73%). Le criticità non riguardano solo le abitudini di lettura, ma anche le infrastrutture culturali. Se in Calabria il numero di biblioteche per abitante è di poco superiore rispetto al Centro Nord (0,16 contro 0,13 ogni mille abitanti), queste dispongono di un patrimonio librario molto più ridotto (1.127 libri per mille abitanti contro 3.244). Ne consegue una differenza radicale negli accessi alle strutture (48 per mille abitanti contro 774) e soprattutto nei prestiti: appena 16 per mille abitanti, contro i 741 del Centro Nord, ovvero 46 volte tanto. Solo il 19,9% delle biblioteche calabresi ha in organico una o un bibliotecario, contro il 63% al Centro Nord.
Non va meglio sul fronte delle librerie. In Calabria sono operative poco più di cinquanta librerie, ma il 90% dei Comuni – dove vive oltre metà della popolazione regionale – ne è privo. Anche nelle città più grandi la situazione non è rosea: il 12% della popolazione residente in centri con più di 10mila abitanti non ha una libreria nel proprio comune.
“Un quadro che restituisce l’immagine di una regione ancora vittima di larghe aree di arretratezza e isolamento culturale, il che rende ancora più urgente e significativo il lavoro di realtà che, come la Fondazione Trame, promuovono la lettura, la cultura e la partecipazione civile proprio in territori difficili – ha dichiarato il presidente della Fondazione Trame Nuccio Iovene - Il Festival dei libri sulle mafie Trame, nato a Lamezia Terme quindici anni fa come primo appuntamento nazionale dedicato ai libri e agli autori che raccontano le mafie, rappresenta oggi un presidio imprescindibile per contrastare marginalità e diseguaglianze culturali. La nostra attività sul territorio, e quella di tanti altri impegnati come noi sul terreno culturale - ha proseguito - non è un evento isolato, è un percorso fatto di promozione della lettura nelle scuole, laboratori, incontri con autori, progetti per i più giovani e per gli adulti, scambi tra operatori culturali e campagne di sensibilizzazione. Ogni singola iniziativa contribuisce a invertire la tendenza segnalata dai recenti dati dell’AIE - ha concluso Iovene - Fare un festival letterario in realtà dal tessuto economico, istituzionale e sociale più solido è certamente molto più semplice che non nelle nostre realtà come testimoniano i dati, e proprio per questo sarebbe importante sostenerne gli sforzi e le attività attraverso certezza di risorse e di opportunità. Questa realtà ci riporta alla frase utilizzata da Don Lorenzo Milani: 'È sbagliato fare parti uguali fra disuguali'”.
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