La Calabria protagonista alla "Festa del Cinema" di Roma con la serie Sandokan e i documentari su Rino Gaetano e Brunori

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Roma - Sarà una ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma colorata di Calabria quella si terrà dal 15 al 26 ottobre 2025 nella Capitale. Sono tre le produzioni in calendario realizzate in Calabria con la collaborazione e il sostegno della Film Commission regionale. 

Grande attesa per la première di Sandokan, prevista proprio durante la Festa del Cinema; la serie evento internazionale prodotta da Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction, con il sostegno della Calabria Film Commission che sarà il prossimo autunno su Rai1. La regia è affidata a Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo. Can Yaman interpreta Sandokan, Alanah Bloornel sarà Marianna. Con loro Ed Westwick nel ruolo dell’affascinante antagonista Lord Brooke, mentre Alessandro Preziosi darà il volto all’iconico Yanez de Gomera. Sandokan è stata realizzata anche in Calabria, a Lamezia Terme, nella cui area industriale è stata ricostruita in un backlot la colonia inglese di Labuan. Quindi a Le Castella, (Isola di Capo Rizzuto in provincia di Crotone), Laghi La Vota Gizzeria (Catanzaro), Grotticelle (Ricadi) e Tropea (Vibo Valentia).

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E, poi, due documentari di assoluto prestigio, dove la musica d’autore fa da protagonista. “Brunori Sas – Il tempo delle noci”, regia di Giacomo Triglia, con Dario Brunori, prodotto da Pier Giorgio Bellocchio, Manetti bros., Désirée Manetti, una produzione Mompracem, in collaborazione con Calabria Film Commission, in anteprima nella sezione Special Screening. Un viaggio intimo e profondo nell’universo creativo e personale di Dario Brunori, tramite lo sguardo sensibile e attento del regista Giacomo Triglia, con cui il cantautore condivide un lungo percorso di collaborazione artistica. Attraverso la genesi del suo ultimo album, il documentario racconta un periodo segnato da dubbi, crisi artistiche e dal desiderio di ritrovare un senso, dentro e fuori dalla musica. Al suo fianco, il produttore artistico Riccardo Sinigallia, compagno di un cammino fatto di dialoghi, riflessioni, memorie e trasformazioni.

Luce, poi, su un'icona della musica italiana, con "Rino Gaetano, sempre più blu”, per la regia di Giorgio Verdelli, prodotto da Sudovest Produzioni e Indigo Film, in collaborazione con Rai Documentari e con il sostegno della Calabria Film Commission. Prodotto da Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori, Viola Prestieri, Silvia Fiorani, Giorgio Verdelli. Produttrice esecutiva Sudovest Produzioni Silvia Fiorani, produttore Rai Fabio Mancini, produttore associato Indigo Film Stefano d’Avella, produttore associato Gianvito Casadonte, produttore associato Gianfranco Romano.

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Un ritratto a più mani del grande cantautore nato a Crotone, in Calabria, scritto da Giorgio Verdelli e Luca Rea. A cinquant’anni da quel lampo chiamato "Ma il cielo è sempre più blu”, la voce ruvida, lucida e geniale di Rino Gaetano risuona ancora, più viva, più necessaria, più nostra. E lo fa in un film che non è una biografia, ma un viaggio. Un sogno a occhi aperti. Materiali inediti, taccuini privati, memorie custodite come reliquie, interviste che sembrano confessioni radiofoniche rubate al tempo: tutto si mescola per raccontare l’incredibile parabola umana e artistica di un artista capace di raccontare il disagio e la bellezza della sua epoca in modo tagliente. Un mosaico di voci – dalla sorella Anna Gaetano al nipote Alessandro, dagli amici di sempre come Riccardo Cocciante, Danilo Rea, Giovanni Tommaso, Shel Shapiro, Edoardo De Angelis, Ernesto Bassignano, agli eredi spirituali come Brunori Sas, Lucio Corsi, Sergio Cammariere, Giordana Angi – che ricostruisce l’uomo oltre il mito, il poeta sotto il cappello. E, poi, c’è Tommaso Labate, che a bordo di una Fiat 128 ci riporta nei luoghi della Calabria di Rino, mentre la narrazione – affidata alla voce di Peppe Lanzetta, e ai timbri intensi di Claudio Santamaria, Paolo Jannacci e Valeria Solarino – ci svela un Rino più intimo, universale, profondamente nostro. Da segnalare poi l’intervista con Enzo Siciliano, futuro presidente della Rai. E, a completare il ritratto, tre lenti speciali: Carlo Massarini, Andrea Scanzi e Pietrangelo Buttafuoco.

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