Lamezia Terme - Una folla di ragazzi in piazza della Repubblica, nel giorno dell’intitolazione della via che ne costeggia il fondo al giovane Corrado d’Ippolito, “donatore di vita”: questa la motivazione scritta a chiare lettere sulla targa benedetta da don Isidoro Di Cello, per onorare un gesto, quello di donare gli organi, che ha fatto di Corrado un esempio, dopo la sua tragica scomparsa a soli sedici anni in un incidente stradale. Presenti alla cerimonia i genitori Pietro e Rachele, la sorella Silvia, i nonni – due dei quali ex dipendenti comunali –, l’amica Maria Laura Mercuri, e numerosi rappresentanti delle istituzioni: fra questi il sindaco Paolo Mascaro, il vicesindaco Antonello Bevilacqua, il presidente del Consiglio Comunale Giancarlo Nicotera, il presidente della Commissione Consiliare per l’Onomastica Stradale Pino Zaffina, gli assessori Luisa Vaccaro e Francesco Stella, il presidente del Tribunale di Lamezia Terme Giovanni Garofalo, la presidente dell’associazione ATEC Onlus “Luigi Ionà” Marisa Lucchino, già insegnante di Corrado, impegnata nella diffusione della cultura della donazione e promotrice materiale dell’iniziativa, la quale ha ringraziato le autorità per averla accolta.
“La donazione degli organi di Corrado ha fatto sì che un dolore immenso si tramutasse in vita”, ha dichiarato presentando alla platea il signor Maurizio, ricevente del fegato di Corrado insieme ad una bambina allora di soli sei mesi. Anche il papà del giovane ha voluto ringraziare le istituzioni e la promotrice: “Grazie alla donazione degli organi di Corrado” ha sottolineato, “in quel tragico giorno non è finito nulla: il suo cuore ha continuato a battere, i suoi occhi a vedere la bellezza, e ci sarà qualcuno che abbraccia sua madre o suo figlio grazie a lui”.
“Nessuno di noi oggi avrebbe voluto essere qui”, dice commossa l’amica Maria Laura, “chiunque ha conosciuto Corrado ha provato un affetto talmente forte che le mie parole sono del tutto inadatte a esprimerlo”. Esprimono solidarietà alla famiglia anche Nicotera e Garofalo, a due genitori “capaci di vedere che c’è vita oltre la vita”. “Sono orgoglioso di essere sindaco di una città che ricorda che la vita continua” conclude Mascaro, “e che Corrado è ancora vivo in mezzo a noi, di una città che ha capito che il futuro e la memoria devono guidare le nostre scelte, di associazioni come quella di Marisa Lucchino che hanno saputo trasformare questo dono in un messaggio collettivo. Il dono di Corrado deve segnare i comportamenti di tutti noi, invito i ragazzi a vivere la vita prendendo esempio dai tanti eroi che questo territorio ha dato, e Corrado è uno di questi”.
Giulia De Sensi
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