Lamezia, Lo Moro a presentazione lista Pd: “Basta con il ritornello del centrodestra sulla sanità" - Video

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Lamezia Terme - "Parlano ancora dei 20milioni di euro per la sanità lametina che ho portato io nel 2007 e che loro non hanno saputo spendere". Doris Lo Moro non usa mezzi termini per lanciare strali agli esponenti del centrodestra che nei loro "banali" argomenti usano il tema della sanità per attaccarla quando loro, i loro governi regionali e locali, "hanno portato la sanità calabrese e lametina alla sbando". Nel cuore della città, corso Numistrano, la candidata a sindaco del centrosinistra scalda la piazza e alza i giri del motore durante la presentazione della lista del Partito democratico.

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Sobrietà va bene, ma se "il centrodestra" tira fuori argomenti faziosi e stucchevoli, avrà pane per i suoi denti. Questo il messaggio. Campagna elettorale, dunque, sempre più incalzante a Lamezia in vista del voto amministrativo del 25 e 26 maggio prossimi. Tanti i big del partito e tanti volti nuovi e giovani. Del gruppo dirigente, spiccano i nomi di Gennarino Masi e Antonio Sirianni, ultimi due segretari cittadini. E poi Milena LiottaFabrizio MuracaRosario Piccioni(transitato dal movimento Lbc), Lidia Vescio. Candidati che si sono alternati sul palco, presentandosi alla cittadinanza. Prima delle conclusioni della candida sindaca, l'intervento del segretario provinciale, Domenico Giampà.

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Giampà: “Lo Moro, un candidato che sa cosa dire, che sa cosa fare”

“È un momento bello, importante, vero - ha detto - perché avviene in piazza il Partito democratico, un partito che discute, a differenza di altri che magari fanno finta. Noi la nostra discussione è sempre molto vera, così come la nostra presenza in piazza oggi è voluta, perché vogliamo rappresentare a tutti quella che è la nostra autenticità, il nostro progetto di governo, che è un progetto vero, autentico, reale. E lo facciamo con il nostro entusiasmo, lo facciamo in maniera unitaria, lo facciamo davanti a tutti oggi qui a Lamezia”. Sulla lista cosi si è espresso Giampà: “Credo - ha detto - che abbiamo messo in campo il meglio che potevamo mettere in campo in termini di qualità, competenza, nuove proposte che comunque provengono non dall'improvvisazione ma dalla militanza. Quindi veramente sono convinto che faremo del bene con questa lista in termini non soltanto elettorali ma anche di rappresentanza che è quello che forse ha più bisogno la città in questo momento.

Mentre a destra c’è un derby interno su chi rappresenta ufficialmente il centrodestra - ha chiosato Giampà - qui siamo una coalizione larga di progressisti in cui c'è il Pd, in cui siamo convinti che la gente premierà la coerenza ma anche e soprattutto la chiarezza”. Quindi l’endorsement sulla Lo Moro. “Un candidato che sa cosa dire, che sa cosa fare, che non ha bisogno di capire, di imparare quello che deve fare un sindaco, perché l’ha già fatto e questa città ha bisogno di qualcuno che abbia le competenze e l'autorevolezza, ma soprattutto l’esperienza per rimetterla in sesto, per soprattutto darle l’autorevolezza che merita e che le manca da troppo tempo”.

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Lo Moro: “Lamezia in sé è una città forte, empatica, capace di risorgere”

Quindi, l’intervento più atteso in una piazza che col passare dei minuti diventava colma di gente.  "E' una gioia aver realizzato due cose - ha esordito la Lo Moro - due elementi vincenti, una coalizione ampia e non era affatto scontato ma ce l’abbiamo fatta e poi cinque liste meravigliose. Voi avete conosciuto questa sera quella del Partito democratico, ma io ho l'orgoglio di dirvi che si somigliano tutte le viste e che i ragazzi e le ragazze, le donne e gli uomini che sono candidati nelle nostre liste si somigliano tutte. È scontato che siano persone pulite, come pensavate che potessero, come qualcuno potrebbe ipotizzare che si potesse infiltrare tra di noi qualcuno che voleva che cosa, da noi non può ottenere nulla, quindi è scontato che siano persone pulite, sono competenti, gioiose, lavorano insieme, sono empatiche. È una coalizione ampia con liste straordinarie.

Questo - ha evidenziato - è un mezzo miracolo in questa città. Perché la città per ripartire ha bisogno di tante cose. Ha bisogno sicuramente di una guida. Io me la sento. Guardate, non è stato facile. Non è stato facile per niente pensare di rimettersi in gioco, pensare di ritornare. Ritornare è una forte responsabilità. Pensate com'è straordinario il fatto che qualunque cosa io abbia fatto, qualunque candidatura abbia proposto, ho avuto la città a fianco, quasi 10.000 preferenze alle Europee e al Consiglio regionale. Come si può sentire responsabile una persona, una donna, che ha questo affetto dappertutto.

Anche in questi giorni, è vero, abbiamo incontrato tanta gente, incontriamo dappertutto tanto affetto, adesione, condivisione. Mi esprimono la voglia di stare insieme, mi danno coraggio. Ecco che cos'è Lamezia. È una forza enorme Lamezia - ha proseguito - è la quarta città della Calabria. Dalle mille potenzialità inevase, ma ha soprattutto una forza vera che è fatta dai cittadini, l'ho detto tante volte. Lamezia è una città straordinaria. È una città dove tutti siamo isolati, ci sentiamo isolati, professionisti, cittadini, associazioni, volontariato, imprenditori. Siamo tutti un po' isolati perché non c'è una rete, non c'è l'adesione a un progetto collettivo, ma Lamezia in sé è una città forte, empatica, capace di risorgere, capace di mille primavere, ne ha avute già tante e ne avrà ancora, è una città enorme, straordinaria.

Di questo dobbiamo essere consapevoli, vedo anche tanti ragazzi qua, dobbiamo essere consapevoli che questo sogno di una città di cui essere orgoglioso è una cosa importante e possibile. Anche in questi giorni alcuni giovani mi hanno detto che tanti anni fa erano altrove e si sentivano orgogliosi, quando io ero sindaco, di poter dire sono di Lamezia Terme. È vero, è successo. È successo, c'è stata questa possibilità in quell'epoca, abbiamo fatto tante cose anche belle, anche delle cose che non erano scontate, anche delle cose innovative, che abbiamo imposto anche al governo nazionale. E quindi abbiamo avuto in qualche modo successo anche all'esterno e sembrava che si potesse essere orgogliosi di questa città. Abbiamo creato Reti, abbiamo creato Libera. Il comune di Lamezia Terme, era tra i cinque comuni d'Italia che ha creato Libera, abbiamo creato Avviso Pubblico. Un'amministrazione nata dopo vicende che tutti noi conosciamo". E qui Doris Lo Moro tra gli applausi, ha ricordato gli omicidi dei netturbini Cristiano e Tramonte, dei coniugi Aversa.

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“Noi dobbiamo riprendere la buona politica”

"Perché voi - ha detto - non dovete sottovalutare anche l'importanza di quello che stiamo vivendo. Il fatto che da questa parte c'è tanta gente perbene, anche che ascolta, non ci deve fare sottovalutare che Lamezia possa essere ancora a rischio, in pericolo. Guardate che la città non è al riparo, noi la metteremo al riparo. E vi riferivo di queste cose create da subito. Tre cose tra tutte. La Multiservizi come risposta all'omicidio di dei netturbini e l'omicidio di Aversa e della moglie. Noi siamo la città che ha vissuto queste cose, ma è stata capace di altro di risollevarsi. Ma come mai Lamezia si è smarrita tante volte? Questa è la domanda che è l'assillo che dobbiamo avere. Perché il secondo, il terzo scioglimento, perché ancora io insisto sui pacchetti di voto. Guardate che non è un ritornello, non è un modo di offendere, è un modo di allarmare, anche gli stessi candidati si dovrebbero allarmare, perché noi abbiamo gente che è stata nel Pd, che poi è addirittura andata altrove, addirittura nell'estrema destra, nel partito della Meloni, con i suoi pacchetti. Questa è una città che dal punto di vista politico, non dal punto di vista sociale, è malata. Noi dobbiamo riprendere la buona politica, l'entusiasmo di fare politica al servizio di una comunità. Dobbiamo rendere orgogliosa questa comunità che è fatta di giovani e meno giovani, è fatta di uomini e di donne che meritano rispetto e che hanno anche delle responsabilità. Perché non scegliere una responsabilità?".

La questione Sanità

Un intervento che ha toccato il culmine quando la Lo Moro ha parlato di sanità per ribadire il concetto dei 20milioni non spesi e delle banalità dette sull'accorpamento dell'Asl, riferendosi ai suoi trascorsi di assessore regionale alla Sanità. "Dovevo ridare dignità ai pazienti, agli utenti, ai cittadini e l'avevo capito che il privato era una cosa e il pubblico era un'altra e che il privato non poteva sostituire il pubblico e la risposta è stata che il mondo delle associazioni e dei privati, si sono ribellati perché loro sono abituati a una sanità pubblica che non funziona e che invece dà lavoro alla sanità privata. Questa è la verità - ha sottolineato con forza - e allora giusto perché, soprattutto lo dico per i giovani, giusto perché qui si parla di un presunto errore e poi tra l'altro, diciamoci, guardandoci negli occhi la verità, le Asp provinciali erano dappertutto e quindi non si capisce. È vero che io non avevo ancora depositato il Piano, è vero che sono rimasta per definirlo, è vero che era opinabile che io stessa invece poi ho corretto il discorso inserendo l'ambito di Lamezia Terme, ma l'altra verità che c'è nel Piano è che nessuno ha preteso di attuare e nessuno ha attuato, è che i servizi Lamezia Terme erano potenziati, era l'unica Azienda sanitaria, l'unico ospedale che vedeva aumentati i posti letto perché veniva riconosciuta una specificità, una centralità a questo luogo.

E allora chi dice che l'accorpamento è stato un dramma? Io rispondo può darsi che l'accorpamento dell'Asl abbia generato un momento di sconforto in una città dove pare che si perde tutto. Ma poi deve prevalere la verità, la ragionevolezza. Come fa il centrodestra dopo 20 anni di inettitudine, dopo 20 anni di incapacità, dopo aver distrutto quel poco o molto che c'era. E io lo sfido, il candidato del centrodestra, che qualcuno lo istruisca anche su questo. Lo sfido - ha tuonato la Lo Moro - a dirmi che cosa pensa dei vari problemi, come si assume la responsabilità di aprire i centri di igiene mentale, come si assume la responsabilità di potenziare il consultorio, come si assume la responsabilità della medicina territoriale. Questa è la verità. E allora non parliamo più di questa cosa, ma ve l'ho voluto dire perché io voglio trasmettervi un mio bisogno. Voi potete essere orgogliosi di come ho fatto la sanità. Perché l'assessore alla Sanità? Perché non dormivo nessuna notte per seguire tutto quello che avveniva in Calabria, perché ho riportato i trapianti nella Calabria da cui non c'erano più e li ho ricominciati a far fare, perché ho portato medici che sapevano farli, perché abbiamo dato risposta in questa città e nella Regione Calabria, perché non ero l'assessore di Lamezia, ero l'assessore calabrese, e le risposte non possono esser date tutte in un luogo”. 

“Voglio che voi sappiate che se sono stata una persona pulita e perbene da sindaca”

“E io voglio che voi sappiate che se sono stata una persona pulita e perbene da sindaca, e questo me lo riconoscono tutti, me l'hanno riconosciuto anche quelli del centrodestra quando sono andata via, quello che non riconoscono al loro sindaco uscente a me l'hanno riconosciuto, perché era così evidente che non potevano non riconoscerlo. Non è possibile che continuiamo con questo ritornello. Cioè questa storia della sanità la devono finire perché altrimenti noi ricominciamo a parlare linguaggio che non vogliamo usare e allora gli chiediamo a tutti perché il primo scioglimento, perché il secondo, perché il terzo, perché Zaffina è passato a Fratelli d'Italia, perché tutte le altre persone. Perché? Com'è stato possibile che Tonino Scalzo era con noi e ora è da un'altra parte? Non è possibile che in questa città si fanno i nomi e i cognomi. Se c'è chi offende, deve sapere che trova uno osso duro, perché noi parliamo".

Un finale in crescendo per sottolineare che la sua nuova sindacatura sarà caratterizzata dalla sua presenza che servirà a "coordinare e proteggere i giovani da possibili errori, perché questa possibilità ce l'ho. Io sarò la copertura di tutti. Non sarò io quella che andrà al primo, al secondo, al terzo piano come facevo da sindaca di 38enne che aveva un'energia enorme. Non sarà così. Ci sarete altri a farlo. Ma ci sarà una persona che vi coordinerà e che vi proteggerà da possibili errori, perché questa possibilità ce l'ho".

A.C.

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