Reggio Calabria - Tutto è partito dalla denuncia di un anziano di San Luca che nel 2018 in lacrime si è presentato alla stazione dei carabinieri perché si è reso conto di essere stato raggirato e di aver sperperato il patrimonio di una vita. Da qui è partita una vasta attività di indagine della procura di Locri, del Comando provinciale carabinieri di Reggio Calabria e dall'Europol, confluita nell'operazione Transilvania, che ha consentito di svelare - secondo gli inquirenti - un collaudato sistema finalizzato al compimento di una pluralità di gravi reati come la circonvenzione di persone incapaci, estorsione, ricettazione e riciclaggio. In tutto 16 persone le persone coinvolte: per dieci è stato disposto il carcere mentre 6 sono stati posti ai domiciliari. Il blitz è scattato in Italia, Romania, Olanda e Germania. Nel corso di una conferenza stampa sono stati spiegati i dettagli dell'operazione che ha coinvolto forze di polizie di più Stati.
Stando alle ricostruzioni degli inquirenti: "le adescatrici avvicinavano le vittime con la scusa di vendere prodotti, si accorgevano della condizione di fragilità e poi ne carpivano la fiducia e alla fine - promettendo vicinanza affettiva - cominciavano a chiedere denaro, mettendo in campo espedienti relativi a inesistenti malattie proprie o di parenti. Alcune vittime sono state nei Paesi di origine degli indagati e qui hanno acquistato case o beni importanti. Le richieste di denaro erano continue anche perché si faceva leva sul bisogno di affetto e la condizione di solitudine delle vittime. Abbiamo notato una vera e propria sindrome di Stoccolma nelle vittime, che più volte sono ricadute nella rete dell'inganno".
Sono state accertate almeno 15 vittime e sono in corso accertamenti su altre 30 persone: il profilo è quello di anziani fra 70 e 90 anni, vedovi o comunque soli. In un caso è stato anche accertato il fatto che a un signore che aveva capito di essere stato raggirato, è stata somministrata una dose ingente di valium. Fra le vittime anche persone più giovani che instauravano con le indagate relazioni extraconiugali, per poi essere ricattati. Al vertice vi sarebbero due coniugi e una serie di adescatrici, con un circuito finanziario di oltre un milione di euro transitato sulla piattaforma Moneytransfer. Il tenente colonnello Massimiliano Galasso, alla guida del comando di Reggio Calabria, si è soffermato sulle tecniche investigative: "L'operazione dimostra la centralità d'azione dei carabinieri. Partendo dalla stazione periferica di San Luca è stata sgominata un'associazione estesa in diversi Paesi europei, sfruttando molto il web e la tecnica del social media intelligence. Una strategia molto innovativa anche grazie alla cooperazione tra le diverse unità investigative". Presente all'incontro anche Pedro Felicio, a capo di un'unità operativa di Europol: "La frode transnazionale - ha spiegato - è una grande minaccia e provoca un grave danno perché distorce l'economia legale e stravolge intere famiglie. La cooperazione tra forze di polizia è, dunque, fondamentale e casi come questi lo dimostrano".
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