Lamezia Terme – In una lettera aperta, undici stagionali (5 gruppo) - operatori unici aeroportuali - si appellano al presidente De Metrio, al direttore Farabbi e all'avvocato Falvo per chiedere “come è possibile che siamo sempre lavoratori di serie B”.
La vicenda parte dalla loro esclusione e, affermano: “Nonostante ci sia un bisogno eccelso di personale nell’aeroporto più grande e importante della Calabria, i nostri colleghi ormai sono allo stremo nel sostenere questi ritmi. I voli aumentano ma gli operai sotto bordo son sempre di meno. Giorni fa abbiamo assistito all’ennesima disparità di trattamento, lo stagionale che può mettere il piatto a tavola per i propri figli e lo stagionale che non può metterlo. Questa estate si raggiungerà il 75% dei voli. Non possiamo credere che i 25 OUA che son stati chiamati possano risolvere il problema. È totalmente impossibile”.
I lavoratori ricordano che “in questi anni non abbiamo mai fatto mancare la nostra forza lavoro, mai una parola di troppo. Siamo sempre venuti incontro all’azienda Sacal con straordinari, cambi turni in qualsiasi modo ma soprattutto la nostra dedizione al lavoro non è mai venuta meno. Non ci sembra giusto che l’azienda Sacal ci abbia esclusi ancora una volta senza capire il reale motivo. Siamo esclusi da tutti gli ammortizzatori sociali, non sappiamo come andare avanti. La situazione è colma, i voli ci sono. I nostri colleghi non ce la faranno, sono esausti e i 25 OUA che andranno a supporto non potranno sicuramente colmare il lavoro di questa estate post pandemica”. Chiedono solo di poter lavorare: “fateci fare il nostro lavoro, fateci vivere”. La regione – osservano infine – “si è impegnata a versare nelle casse dell’azienda 10 milioni di euro” e, ricordano: “il nostro caposquadra Folino Gioacchino che giorni fa ci ha lasciati diceva: ‘Voi siete il futuro, voi operatori unici areoportuali siete la nostra forza, voi siete la Sacal’. Chiamateci a lavoro” concludono.
Cristiano (Italexit con Paragone Calabria): "Sacal proroghi contratto agli 11 lavoratori stagionali"
"Raccogliamo l'appello dei lavoratori stagionali Sacal presso l'Aeroporto di Lamezia Terme. Si tratta di 11 padri di famiglia che nei giorni scorsi sono stati maldestramente esclusi dall'azienda, quindi rimasti senza rinnovo contrattuale. Non entriamo nel merito della vertenza tra Sacal e Sindacati. Tuttavia poniamo all'attenzione dell'opinione pubblica l'aspetto sociale ed umano della vicenda", si legge in una nota di Massimo Cristiano, Coordinatore regionale Italexit con Paragone Calabria che, aggiunge: "Nella nostra riflessione e per la natura stessa del nostro partito, noi muoviamo da un presupposto che, prima ancora di essere politico, è etico e culturale. Tale presupposto è che, soprattutto nella attuale fase critica, nessuno deve essere lasciato indietro e a tutti va riconosciuto il diritto primario e inalienabile di portare il pane a casa e di lavorare. E ricordiamo - lo insegna la Storia - che salvare o creare anche un solo posto di lavoro non apporta benefici solo al singolo, ma all'intero tessuto sociale: ogni stipendio guadagnato si trasforma in circolazione monetaria che contribuisce a riattivare il circuito economico. Avremo tempo e modo di esporre ai Calabresi e agli Italiani le nostre concrete proposte politiche tese a salvare il nostro Paese da un declino economico e sociale altrimenti inesorabile. Per adesso ribadiamo tutta la nostra solidarieta' e vicinanza a 11 padri di famiglia lasciati inspiegabilmentea casa proprio a ridosso del picco della stagione estiva, che vede un grande incremento dei voli da e per Lamezia, cioe' quando lo scalo lametino raggiunge numeri impressionanti rispetto a quasi tutti gli aeroporti del Sud Italia. Ed è facile prevedere che, una volta fatto mancare il contributo di 11 lavoratori, sara' anche la qualità dei servizi ad essere pregiudicata, a danno degli utenti del nostro scalo. Per tutto questo, dunque, noi chiediamo a gran voce che si metta da parte ogni considerazione burocratica e si ragioni in termini umani, ossia di valori e di civiltà, e si agisca in nome del lavoro, dell'economia della nostra regione e della qualita' del servizio di una struttura strategica come lo scalo lametino. Ci appelliamo, pertanto, alla governance della Sacal e a tutte le competenti Istituzioni della Regione al fine di risolvere questa vicenda veramente incresciosa".
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