Lamezia Terme – Il signor Giacinto Piazzetta, lametino di 65 anni, ha indetto una conferenza stampa per illustrare l’esposto che ha presentato al Consiglio Superiore della Magistratura dopo essersi rivolto al Presidente del tribunale di Lamezia Terme. Il motivo di questo esposto risiede nella sua causa di separazione, iniziata sei anni fa. Piazzetta chiama più volte il tribunale lametino con l’appellativo di “rinvificio”. “Mi auguro che il Csm prenda atto del funzionamento del tribunale della terza Città della Calabria e si decida o a chiuderlo o a farlo funzionare - chiede Giacinto Piazzetta”. Di seguito l’esposto che il signor Piazzetta ha sottoposto ai giornalisti presenti.
“Ho incontrato direttamente il tribunale di Lamezia Terme all’età di 60 anni, e il merito di quest’incontro è da attribuire alla mia ex moglie, che ha iniziato, non volendo separarsi consensualmente, una causa di separazione. In 5 anni credo che si siano svolte solo due udienze, il resto del tempo è passato da un rinvio ad un altro. Si pensi che ad oggi non posso ancora avere la sentenza di separazione, con tutto ciò che questo comporta, in cinque anni tutto è rimasto fermo al provvedimento del presidente del tribunale che si definisce provvisorio. In questi cinque anni il magistrato che doveva esaminare gli atti è andata due volte in maternità, e la causa di separazione di volta in volta è stata assegnata ad un giudice non togato. Il magistrato sapendo di dovere andare in maternità, rinvia le udienze, i got (giudici non togati) rinviano le udienze o perché non si assumono le proprie responsabilità o perché non conoscono le carte. I disagi che provoca questo modo di amministrare la giustizia sono inimmaginabili. Si gioca sui sentimenti e sulla vita delle persone. Poco tempo fa un cittadino ha tentato di darsi fuoco davanti al tribunale, e non nascondo che anche io ho pensato di fare gesti eclatanti. Non posso avere una casa anche se la mia casa è divisibile come attesta una perizia giurata depositata agli atti. Non posso avere la metà degli arredi di casa (ci sono 5 salotti) e sono costretto a vivere in appartamenti arredati".
"Non posso avere ciò che è mio perché purtroppo questi oggetti sono nella casa che provvisoriamente fu assegnata alla mia ex moglie. Adesso ho 65 anni quanto tempo ancora dovrò aspettare per definire la mia vicenda? Un magistrato normale impiegherebbe non più di qualche ora, ma ahimè sono già passati 5 anni e altrettanti ne passeranno. Intanto queste lungaggini hanno contribuito ad incancrenire il contenzioso e a far deteriorare i rapporti con i miei due figli. Ovviamente non credo di essere il solo a trovarmi in questa situazione. Mi sono chiesto in questi anni come mai gli avvocati non si ribellano contro questo andazzo, come mai accettano, senza nulla fare, di trascorrere le mattinate in tribunale, aspettando solo di scrivere nelle loro agende le nuove date dell’udienza. Sarò malizioso ma è probabile che per alcuni è una convenienza, far durare le cause potrebbe procurare loro tanti acconti, quindi danaro, senza lavorare? A cosa è servito impedire di chiudere il tribunale di Lamezia terme quando poi nella sostanza mantenerlo aperto peggiora la situazione? Gli avvocati è evidente hanno grosse responsabilità, lavorano per incrementare il contenzioso facendo spendere soldi ai loro clienti e di fatto non risolvono i problemi. Sono pochi, pochissimi gli avvocati che tentano di trovare la soluzione ai problemi diminuendo il contenzioso. Nel tribunale di Lamezia Terme questo è l’andazzo. Come si può tenere in funzione un tribunale con queste caratteristiche. Mi sono rivolto al presidente del tribunale che a dire il vero ha dimostrato comprensione, ma allargando le braccia ha confessato la sua totale impossibilità a risolvere il problema. Tutto ciò che ho scritto non rende minimamente l’idea del disagio e della sofferenza che una persona normale è costretto a subire per l’inefficienza del tribunale di Lamezia Terme. A detta di molti avvocati il tribunale di Lamezia Terme in Calabria è sicuramente quello che funziona peggio rispetto agli altri. Con questa mia denuncia mi auguro che il Csm prenda atto del funzionamento del tribunale della terza Città della Calabria e si decida o a chiuderlo o a farlo funzionare. Io da parte mia non so quanto tempo ancora sopporterò di subire le non decisioni dei magistrati. Con osservanza Piazzetta Giacinto”.
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