In Aspromonte progetto per proteggere e monitorare i pipistrelli

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Reggio Calabria - Il progetto è parte integrante di un'azione di sistema promossa dal Parco Nazionale del Vesuvio, che vede coinvolti 7 parchi nazionali, ed è finanziato dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica. Al fine di proteggerli, dal 2017 l'Ente Parco Nazionale dell'Aspromonte ha avviato un progetto di studio e monitoraggio della chirotterofauna, in tutto il comprensorio dell'area protetta, per acquisire informazioni in merito allo stato di salute delle popolazioni locali. È quanto si legge in una nota degli organizzatori.

“Il protocollo di ricerca – spiegano - ha previsto l'utilizzo di diverse metodologie per lo studio dei chirotteri, tra cui i rilievi bioacustici, utilizzando dei bat-detector, strumenti in grado di captare gli ultrasuoni emessi dai pipistrelli durante le attività notturne e altre tecniche finalizzate all'identificazione delle specie e al prelievo di campioni biologici. Le indagini in campo effettuate da Pier Paolo De Pasquale (esperto chirotterologo) e coadiuvate da Luca Pelle (Responsabile Ufficio Conservazione e Biodiversità del Parco) hanno permesso di censire ben 23 entità specifiche, il 70% delle specie presenti nel territorio nazionale. Nel Parco ci sono specie molto rare, come il Barbastello e il Vespertilio di Bechstein, che si riproducono nelle foreste mature e vetuste di Faggio e Abete bianco, le quali assumono un ruolo fondamentale per la conservazione anche di altre specie di chirotteri forestali. Il progetto ha riscosso anche un successo di pubblico, attraverso le bat nights organizzate negli anni e finalizzate alla sensibilizzazione della comunità locale su tematiche inerenti la tutela dei pipistrelli. Va, infatti, demolito il comune pregiudizio che si ha verso questi animali che, lungi dall’essere un pericolo per l’uomo, sono anzi essenziali per la giusta conservazione di molteplici ecosistemi”.  

“Questi animali – concludono - fungono da indicatore della salute ambientale in numerosi ecosistemi. In Italia, ad esempio, la loro dieta insettivora è particolarmente utile per tenere a bada il numero di insetti spesso dannosi sia per l’agricoltura che per l’uomo. Tuttavia, la loro sopravvivenza è minacciata da diversi fattori di stress ambientali indotti dalle attività umane, tra cui la deforestazione, l'intensificazione agricola, l'inquinamento e l'uso dei pesticidi, il disturbo e la perdita dei rifugi, l'urbanizzazione continua, i cambiamenti climatici”.

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