Lamezia Terme - Mentre la situazione in Israele diventa sempre più calda, e si moltiplicano gli episodi di guerriglia in varie parti del paese, non mancano le ripercussioni a livello internazionale. Permane infatti una situazione di pericolo per chiunque si trovi a transitare nella zona dei combattimenti, e comunque nessuno, vista l’imprevedibilità degli attacchi, si sente più completamente al sicuro entro i confini del paese. Un paese di interesse comunitario, anche e soprattutto perché culla di religioni, e sede di luoghi simbolo della fede Cristiana, la più diffusa al mondo. I primi disagi, relativi agli spostamenti e ai voli verso le aree colpite dalla guerra, riguardano, per questa ragione, anche la Chiesa lametina.
La Diocesi, infatti, con un gruppo di fedeli accompagnati dal vescovo Monsignor Serafino Parisi e dal vicario per la Pastorale don Leonardo Diaco, aveva programmato un pellegrinaggio in Terra Santa previsto per il mese di novembre 2023. Un viaggio chiaramente già definito nei dettagli, per quanto riguarda il programma, le quote, gli alberghi, i siti da visitare: piani che al momento restano in forse, a causa degli improvvisi sconvolgimenti in atto. “Siamo attualmente in attesa di disposizioni da parte della Farnesina”, spiega una dei partecipanti, “e per ora, in mancanza di comunicazioni ufficiali, la nostra partenza rimane sospesa”.
Giulia De Sensi
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