Calabria: Strage Cassano, confermati domiciliari per mamma Cocò

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Cosenza - I giudici della Corte di Appello di Catanzaro e del Tribunale dei Minori hanno confermato il provvedimento emesso, d'urgenza, un mese fa, per far restare ai domiciliari, nella casa famiglia, la mamma del piccolo Cocò, il bambino di 3 anni ucciso e bruciato a Cassano allo Ionio insieme al nonno ed alla compagna di quest'ultimo. Lo rende noto il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che ha rivolto un ringraziamento ai giudici. "E' un atto - afferma Corbelli - di grande umanità, che fa onore alla giustizia e, sono certo, sarà confermato domani, nel processo di appello, con una sentenza di assoluzione dei due giovani genitori del piccolo Cocò". "Oggi ho di nuovo sentito al telefono la mamma del piccolo - aggiunge - che si trova insieme alle sue due bambine, alla sorella Simona, al fratello minore Giuseppe, al cognato Roberto Pavone e ai tre nipotini, nella casa famiglia. Le sorelline del piccolo Cocò chiedono sempre del loro fratellino e del loro papà".

Ridotte pene per droga a familiari Cocò

I giudici della Corte d'appello di Catanzaro hanno ridotto le condanne di primo grado nei confronti di sei imputati, tutti familiari del piccolo Cocò Campolongo, il bambino di tre anni ucciso e bruciato insieme al nonno a Cassano allo Ionio (Cosenza). I sei imputati sono accusati di traffico e spaccio di droga. La mamma del bambino, Antonia Iannicelli, è stata condannata a dieci anni di reclusione rispetto ai 15 della sentenza di primo grado. A Nicola Campolongo, padre del bimbo ucciso, sono stati inflitti 8 anni di reclusione (11 anni); a Maria Rosaria Lucera, nonna di Cocò, la condanna è di 12 anni (25 anni); alla zia del bimbo, Simona Iannicelli, la condanna è stata ridotta a 10 anni (15 anni in primo grado). Sono stati condannati anche Tommaso Iannicelli, cugina di Antonia, a 20 anni (25 anni in primo grado) e Maria Marzella Marranghelli a 8 anni (13 anni). I sei imputati sono stati coinvolti nell'inchiesta della Dda di Catanzaro chiamata Tusmani su un traffico di droga a Cassano allo Ionio.

REAZIONI

Corbelli: "Ora dare domiciliari padre bimbo"

 "Tutte le sentenze vanno rispettate. Naturalmente anche questa. Sinceramente, però, dopo quanto è successo e dopo l'immane tragedia che ha colpito questa giovanissima coppia, con la morte, in quel modo orribile, del loro bambino, il piccolo Cocò, mi aspettavo una'altra decisione, speravo in un'assoluzione". Lo afferma il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, da mesi impegnato in favore dei genitori del bambino ucciso e bruciato a Cassano allo Ionio. "Adesso - aggiunge - ci sarà il ricorso in Cassazione e sarà subito inoltrata anche la richiesta per la concessione dei domiciliari per il papà del piccolo Cocò in modo da farlo ritornare dalla moglie e dalle sue due bambine che lo invocano e aspettano ogni giorno, nella casa famiglia dove sono ospitate insieme ai cuginetti e agli zii. Almeno questo atto di giustizia giusta e umana, spero che venga compiuto". "I genitori del piccolo Cocò - aggiunge - sono rimasti molto colpiti e turbati dalla sentenza. Soprattutto il papà del piccolo Cocò che sperava di essere assolto e di poter così lasciare il carcere. Continuerò ad aiutare questa sfortunata famiglia come faccio ininterrottamente da oltre un anno"

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