Verso le regionali in Calabria, movimenti lanciano appello per lista unitaria comunisti

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Catanzaro - “Costruire intorno ad un programma comune e condiviso, una ‘Lista comunista unitaria per la Calabria’ dove possano trovare spazio ed essere protagonisti tutti i comunisti calabresi”: è l’appello lanciato da Resistenza Popolare e Movimento per la rinascita comunista in occasione delle elezioni regionali del 5 e 6 ottobre “a tutte le compagne e tutti i compagni, in qualunque partito, movimento od associazione siano iscritti o che, pur non essendo iscritti in nessuna organizzazione, sentano la necessità e la voglia di costituire le gambe di un progetto di unità”. I promotori dell’appello non si nascondono “che i tempi sono ristrettissimi e le procedure elettorali sono costruite per bloccare la partecipazione, e pur tuttavia non possiamo rinunciare a priori al tentativo di presentare, ove possibile, una lista Comunista Unitaria e di raccogliere su di essa le circa 3 mila firme necessarie”.

I comunisti calabresi, dunque, propongono “un progetto che è sì, in prima battuta, prettamente elettorale” ma che mira, affermano, a “chiudere la stagione della frammentazione e della divisione e far rinascere un unico Partito comunista. La Calabria può costituire il laboratorio per la costruzione di un Partito comunista degno di questo nome e di cui si avverte la necessità, per il quale – annunciano nella nota - stiamo lavorando e che certamente sarà varato nel prossimo anno”. Una forza – specifica l’appello – che sia veramente alternativa alla politica calabrese “diventata arte del trasformismo, della clientela e del malaffare; scomparsi valori ed idealità, il perseguimento degli interessi generali è stato praticamente sostituito dagli interessi personali, particolari, delle lobby e dei gruppi di potere politico-mafiosi, come emerso anche da varie inchieste giudiziarie. Centrodestra e centrosinistra – si afferma in proposito nella nota - hanno fallito e rappresentano due facce della stessa medaglia del sistema neoliberale. Pertanto, occorre lavorare per un’alternativa politica credibile, efficace e mobilitante, contro la rassegnazione, la rinuncia e la passività”. Un’alternativa che si propone di “coniugare - è spiegato - le storiche battaglie del glorioso Partito comunista italiano, la cui cancellazione è stata una sciagura pagata a caro prezzo dal popolo italiano, con altrettante idee nuove; idee necessarie per rimettere la Calabria sulla rotta del progresso sociale ed economico”. Si parte dal lavoro “come grande questione giovanile e parte fondamentale della questione meridionale” passando per il diritto alla salute dei calabresi con una “sanità pubblica, gratuita e di qualità”; da un “sistema di infrastrutture viarie, stradali, ferroviarie, marittime e aeroportuali all’altezza del terzo millennio” alla “tutela dell’ambiente, difesa del suolo e del rischio sismico, riqualificazione paesaggistica, ambientale e dei centri storici, valorizzazione delle produzioni agricole tipiche mediterranee”. Nel programma dei comunisti calabresi, “la lotta alla ‘ndrangheta, per la giustizia, la legalità e la libertà dall’oppressione mafiosa”.

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