Cosenza - È scattata questa notte l'operazione "Carambola" da parte dei carabinieri del Comando provinciale di Cosenza contro lo spaccio di sostanze stupefacenti. Le persone raggiunte da provvedimenti restrittivi sono in tutto 19, di cui 11 in carcere ed otto ai domiciliari, che fanno parte di una banda di spacciatori attiva sia nel capoluogo bruzio che nel comprensorio della Sibaritide. In esecuzione anche tre provvedimenti di obbligo di dimora e due obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. I destinatari delle misure cautelari sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, rapina a mano armata, estorsione, furto e ricettazione. È stata neutralizzata, di fatto, una fitta e capillare rete di spacciatori molto attiva e che traeva dalla sua attività ingenti guadagni. Le misure cautelari, emesse dal gip del Tribunale di Castrovillari nell'ambito di procedimenti avviati dalla soppressa Procura della Repubblica di Rossano, sono scaturiti dalle indagini dei carabinieri della Compagnia di Rossano sulla morte per overdose di un giovane, nel mese di ottobre del 2011, e dalle attività investigative svolte sul tentato omicidio di Antonio Manzi e del figlio Francesco, avvenuto nel luglio del 2011. Le investigazioni hanno già consentito di trarre in arresto, in flagranza di reato, otto persone e di sequestrare ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti. Tra gli arrestati anche il cognato del presunto boss di Rossano Nicola Acri catturato dopo una lunga latitanza nel novembre 2011. L'operazione ha visto l'impiego di circa 120 militari del Comando Provinciale, supportati da uomini dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, unità cinofile e un velivolo del Nucleo elicotteri di Vibo Valentia.
LE PERSONE ARRESTATE
Sono 18 le persone arrestate nell'ambito dell'operazione compiuta dai carabinieri nel cosentino. Una persona, invece, è attualmente ricercata. Le persone arrestate sono Anthony Brogneri, di 20 anni; Antonio Calarota (40), Antonella Caruso (47), Vito Cruceli (39), Cosimo De Franco (42), Marco Gaviano (30), Pasqualino Genovese (22), Francesco Guidi (31), Serafino Guido (50), Antonio La Banca (30), Alessandro Manzi (22), Pierpaolo Manzi (25), Gaetano Morello (40), Mauro Salvatore Pometti (35), Alfonso Ruffo (30), Serafino Scarlato (36), Guglielmo Solferino (28) e Andrea Tocci (28).
Anche minorenni tra spacciatori e consumatori
Ci sarebbero stati anche dei minorenni tra i componenti la banda di spacciatori sgominata dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza. Minorenni ci sarebbero, infatti, stati anche tra i consumatori della droga che veniva spacciata dalla banda. Il colonnello Giuseppe Brancati, comandante provinciale di Cosenza dei carabinieri, incontrando i giornalisti, ha detto che la banda di spacciatori ''aveva in mano il mercato della droga a Cosenza e nella Sibaritide da almeno due anni, spacciando notevoli quantità di eroina, cocaina e hascisc anche ad una clientela giovane''. Nel corso delle indagini ci sono stati numerosi sequestri di droga, non ingentissimi ma tanti e prolungati nel tempo. Uno degli arrestati, Antonio Calarota, è il cognato del presunto boss di Rossano Nicola Acri. "Se anche non sono dimostrati legami diretti - ha detto il colonnello Brancati - sicuramente si tratta di un tipo di attività che non si può fare senza il benestare della criminalità organizzata". Il nome scelto per l'operazione deriva da uno dei segnali convenzionali utilizzati dagli spacciatori durante i dialoghi telefonici. "'Carambola' - ha riferito l'ufficiale - perchè la stecca era uno dei termini che venivano utilizzati, ma non il solo. C'era chi diceva 'porterò gli auguri', ma ogni giorno ne inventavano una nuova".
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