‘Ndrangheta, operazione dei carabinieri contro cosca ‘Rango-Zingari’ - VIDEO

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Cosenza - I carabinieri del comando provinciale di Cosenza hanno portato a termine una vasta operazione antimafia, con il supporto di velivoli dell’ottavo nucleo elicotteri di Vibo Valentia, per l’esecuzione di 18 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di altrettanti esponenti della potente cosca di ‘ndrangheta cosentina dei “Rango-Zingari”, con conseguente azzeramento dei vertici del gruppo criminale.

I provvedimenti sono stati emessi dal Gip distrettuale di Catanzaro su richiesta della Dda e scaturiscono da esigenze cautelari dopo la condanna degli arrestati in primo grado con la sentenza emessa dal G.u.p. del Tribunale di Catanzaro il 6 aprile 2016, per gravi reati emersi nell’ambito della pregressa attività d’indagine. Le indagini sono state condotte dai militari del Reparto operativo del Comando provinciale e coordinate dal Procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri; dai Procuratori aggiunti, Giovanni Bombardieri e Vincenzo Luberto, e del sostituto procuratore Pierpaolo Bruni. Uno dei provvedimenti restrittivi riguarda il capo della cosca, Maurizio Rango, di 40 anni, già detenuto in regime di 41 bis.

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Le indagini, con intercettazioni, pedinamenti, riprese e riscontri alle dichiarazioni di pentiti dello stesso clan hanno consentito agli investigatori dell’arma di ricostruire 3 anni di egemonia della cosca sul territorio cosentino, dal 2012 al 2015. Una multinazionale del crimine che gestiva lo spaccio organizzato di cocaina e hashish, le estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori del cosentino, arrivando persino ad “assegnare” alloggi popolari agli affiliati togliendoli ai legittimi assegnatari.

La cosca era riuscita anche ad imporsi attraverso attività apparentemente lecite, gestendo delle società di security che imponeva alle discoteche del luogo, non esitando, in un caso, a pestare un gestore riottoso.

Documentata anche l’espansione del clan verso la cittadina di Paola, subentrando alla locale cosca dei “Serpa”, annientata nel 2012 sempre da un’operazione antimafia portata a termine dall’arma dei carabinieri e coordinata dalla D.d.a. di Catanzaro. Degli arrestati, 7 erano già detenuti, 8 in regime di detenzione domiciliare e 3 liberi.

I nomi:

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Gianluca Barone, 43 anni

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Rocco Bevacqua, 64 anni

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Celestino Bevilacqua, 55 anni

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Danilo Bevilacqua, 25 anni

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Leonardo Bevilacqua, 35 anni

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Domenico Cafiero, 41 anni

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Attilio Chianello, 32 anni

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Giuseppe Esposito, 63 anni

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Andrea Greco, 40 anni

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Luca Maddalena, 30 anni

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Mario Perri, 50 anni

Antonio Abbruzzese, 41 anni;

Gianluca Arlia, 23 anni;

Cosimo Bevilacqua, 51 anni;

Francesco Ciancio, 25 anni;

Domenico Mignolo, 29 anni;

Antonio Imbroinise, 25 anni;

Maurizio Rango, 40 anni. 

 

Cosca "assegnava" alloggi popolari

Intercettazioni, pedinamenti, riprese e riscontri alle dichiarazioni di pentiti dello stesso clan hanno consentito ai carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza di ricostruire tre anni di egemonia della cosca Rango-Zingari sul territorio cosentino, dal 2012 al 2015. Un'attività investigativa che ha portato all'operazione denominata "Doomsday 2" per l'esecuzione di 18 ordinanze di custodia cautelare emesse su richiesta della Dda di Catanzaro.

Una multinazionale del crimine, riferiscono gli investigatori, che gestiva lo spaccio organizzato di cocaina e hashish e le estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori del cosentino, arrivando persino ad "assegnare" alloggi popolari agli affiliati togliendoli ai legittimi titolari. La cosca era riuscita anche ad imporsi attraverso attivita' apparentemente lecite, gestendo alcune societa' di security che imponeva alle discoteche del luogo, non esitando, in un caso, a pestare un gestore riottoso.

Le indagini hanno consentito anche di documentare l'espansione della cosca verso la cittadina di Paola, subentrando alla locale cosca dei "Serpa", annientata nel 2012 sempre grazie ad un'operazione antimafia portata a termine dai carabinieri e coordinata dalla Dda di Catanzaro.

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